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Attualità
Giustizia smart

Tribunale di Asti e la “rimonta” record per digitalizzare il processo civile

In quattro mesi è passato dal 156.mo posto (su 165 tribunali italiani) al decimo. Perchè è importante anche per i cittadini

Una rimonta che, si trattasse di disciplina sportiva, avrebbe del miracoloso. Ma pure così, trattandosi di amministrazione giudiziaria, ha il sapore di un grande lavoro di squadra. E se l’Italia otterrà altri fondi Pnrr, un po’ di merito lo avrà anche il tribunale di Asti.
Sono i numeri a spiegare meglio delle parole: a fine dicembre 2023, il tribunale di Asti si posizionava in un poco lusinghiero 156.mo posto nella classifica degli obiettivi dati dal Ministero per la digitalizzazione del processo civile. Non ultimi, ma decisamente in fondo alla classifica, visto che gli uffici giudiziari interessati sono 165.
Da gennaio a metà aprile il tribunale di Asti ha scalato la classifica posizionandosi al 10.mo posto, primo dei tribunali del Piemonte che vedono Vercelli seguire al 25.mo posto.
Un risultato eccezionale, tenuto conto della farraginosità delle incombenze che ogni giorno il settore amministrativo della sezione civile deve affrontare e della ormai cronica e pesante carenza di personale.
In tre mesi e mezzo, dietro disposizione del presidente Paolo Rampini, tutto il personale dell’area civile ha partecipato al recupero del gap negativo che è consistito nello scannerizzare le migliaia degli atti in forma cartacea che ancora non erano stati archiviati in digitale in modo da completare la stragrande maggioranza dei fascicoli civili presenti al tribunale di Asti. Secondo l’ultimo rilevamento dati che risale al 15 aprile, sono stati completati poco meno di 21 mila fascicoli. E qualcuno, nei corridoi della sezione civile, sostiene che si sarebbe potuti arrivare a terminare tutto il lavoro se solo fossero stati disponibili scanner tecnologicamente più prestanti di quelli ormai vetusti con i quali sono stati “passati” tutti gli atti.
Ma che significato ha questo risultato?
Molti. A partire dal concorso al raggiungimento degli obiettivi collettivi per i fondi Pnrr. E poi, con la digitalizzazione (quasi) completa dei fascicoli civili, gli avvocati possono consultare gli atti senza doversi recare allo sportello. E’ un vantaggio anche per i privati cittadini che necessitano di copia di atti, soprattutto in materia di diritto di famiglia che possono ottenere via mail. Avere tutto in digitale consente al personale di cancelleria di avere tutto a portata di click senza dover fare “viaggi” continui negli archivi cartacei e si annulla il rischio di smarrire gli atti.
Esiste poi un vantaggio importante per quanto riguarda la logistica, perché la dematerializzazione azzera l’esigenza di spazi sempre maggiori per archiviare tutti i fascicoli cartacei con risparmio di affitti e di tutte le spese collegate oltre, in ultima analisi, ad un risparmio di carta con un risvolto ecologico di tutto rispetto.
Una soddisfazione per il presidente Rampini che ha riconosciuto, fin dal primo momento, il grande lavoro di squadra fatto da tutto il personale che ha raccolto il suo invito ad impegnarsi in questo ripetitivo ma fondamentale lavoro di trasformazione degli atti da carta a file.

 

Scarseggiano i fondi per la cancelleria: la Fondazione Crasti
interviene con un contributo per le fasce deboli

I risultati del personale si scontrano spesso con mancanze oggettive di forniture, anche banali come la cancelleria. A questo ha sopperito, con un contributo la Fondazione Cassa di Risparmio di Asti che ha finanziato il progetto “Giustizia smart”, del tribunale destinato alla tutela delle fasce deboli. Nell’ambito di un’esigenza di semplificazione delle istanze e delle pratiche di questa particolare popolazione che si rivolge alla giustizia, il contributo della Fondazione va a sostenere una parte delle spese di cancelleria che viene destinata a soggetti come minori, interdetti inabilitati, amministrati di sostegno, vittime di violenza per redigere richieste, rendiconti, verbali di deposito e altri atti per i quali il personale del tribunale è a disposizione ma non dispone di sufficienti forniture dal Ministero.
In itinere la richiesta di nuova strumentazione da ufficio (prima fra tutti gli scanner che potrebbero consentire di ultimare il lavoro di digitalizzazione dei fascicoli civili) destinata sia alla stessa Fondazione Crasti che si è dimostrata attenta alle esigenze del Tribunale sia alla Fondazione della Cassa di Risparmio di Cuneo (ricordando che il tribunale di Asti ha assorbito anche quello di Alba, territorio della provincia cuneese) che ancora non ha palesato interesse in merito.

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