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Attualità

Trifulau di Canelli in festa tra rispetto dell’ambiente e il “nodo” denominazione

Il presidente Piercarlo Ferrero:«Un regolamento per non abbattere le piante tartufigene»

Domenica tradizionale incontro al “San Marco”

Una clausola di salvaguardia verso gli alberi “riproduttori”, l’ambiente come opportunità di crescita, attenzione alla globalità di un mondo che fa da traino all’economia verde e in continua crescita. Non è il manifesto di Greta Thunberg che bacchetta i potenti del globo rei di distruggere la natura, anche se loro un po’ “custodi del creato”, per utilizzare un’espressione cara a papa Francesco, sentono di esserlo.

Sono i cercatori dell’Associazione Trifulau di Canelli che, domenica, si sono incontrati per il loro meeting annuale. Punto d’approdo il ristorante San Marco, guidato da Mariuccia e Piercarlo Ferrero, quest’ultimo in veste di presidente del sodalizio. Che, per un giorno, ha appeso all’attaccapanni la livrea di sommelier e maitre de salle per accogliere la sessantina di soci (e amici). Anch’essi, per una volta, senza i loro fidi cani da cerca, i tabui, inseparabili compagni di scorribande tra boschi, ripe e fonde.

«Proteggere le tartufaie»

Concetti, in incipit, ribaditi da Piercarlo Ferrero, trifulau da sempre, nel suo saluto. Uditore attento il sindaco Paolo Lanzavecchia, alla sua prima da cercatore “aggregato” non senza un pizzico di emozione. «La nostra ricchezza, le piante e l’ambiente tutto, devono essere salvaguardati – ha sottolineato Ferrero -. Le tartufaie spontanee, che noi rispettiamo con la massima diligenza, devono essere curate e conservate. Chiediamo che, come avvenuto in altri comuni, le specie arboree vengano difese e il loro numero incrementato». Battaglia che l’associazione canellese combatte da tempo. Due sono le tartufaie didattiche che l’ente gestisce, tra Canelli e San Marzano. «Provvediamo al reimpianto degli alberi, alla manutenzione, alla pulizia dei boschi: un impegno nel quale crediamo. Siamo sempre disponibili a mettere a dimore nuove specie arboree anche nelle aree pubbliche proprio perché, oltre a promuovere la cerca del tartufo, aiutano ad abbattere le emissioni inquinanti» ha rimarcato il presidente.

Tartufo, motore del turismo di qualità

Tartufo come traino al turismo di qualità. Ancora Piercarlo Ferrero. «La cerca simulata è in continua crescita – ha ricordato -, soprattutto da quando il nostro territorio è passato sotto l’egida Unesco. Il numero di turisti che vuol provare da vicino il fascino di trovare un tartufo e vedere il cane all’opera è in aumento vertiginoso. Per questo chiediamo attenzione al nostro mondo anche attraverso manifestazioni che lo valorizzino».

Il sindaco Lanzavecchia: «Recepire le istanze dei cercatori»

Sollecitazioni che il sindaco Lanzavecchia a raccolto. «Recepiremo certamente il regolamento che obbliga tutti coloro che abbattono alberi in aree tartufigene e esterne a darne preventiva notizia onde verificarne la congruenza. Ne va della cura del nostro ambiente, ricchezza vera della comunità». Confermando che il tartufo non è solo un prodotto d’eccellenza «che deve essere difeso e valorizzato. Per questo motivo – ha ribadito il sindaco – la Fiera del Tartufo 2020 sarà una manifestazione a sé stante, anche di più giorni, proprio dare valore aggiunto ad una realtà che ci contraddistingue».

 

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