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«Troppi pochi docenti assegnati alle scuole astigiane»
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«Troppi pochi docenti assegnati alle scuole astigiane»

«Un quadro a dir poco sconfortante». Così la Cisl bolla l’assegnazione di posti da docente “in organico di fatto” alle scuole piemontesi e astigiane

«Un quadro a dir poco sconfortante». Così il sindacato Cisl scuola Alessandria – Asti bolla l’assegnazione di posti da docente “in organico di fatto” alle scuole piemontesi e astigiane. Ovvero, l’assegnazione delle ore che viene effettuata dal Ministero a luglio per adeguare gli organici cosiddetti “di diritto” (stabiliti a marzo sulla base delle iscrizioni degli alunni all’anno scolastico successivo) con le situazioni “di fatto” che emergono dopo gli scrutini di fine anno scolastico.

«A livello regionale – spiega Chiara Cerrato, segretario generale aggiunto Cisl scuola Asti e Alessandria – mancano 533 posti per far funzionare la scuola dal prossimo settembre. Anche perché, attraverso un prospetto comparativo, il Piemonte è tra le quattro regioni che, pur avendo un numero di alunni in aumento, ha ottenuto posti in meno rispetto allo scorso anno. Così sono stati effettuati tagli anche a livello provinciale, con la conseguente formazione di classi numerose».

Come prevede la procedura l’Ufficio scolastico provinciale, non potendo soddisfare tutte le richieste avanzate dai dirigenti scolastici relativamente all’“organico di fatto”, ha infatti dovuto operare una selezione in collaborazione con i vari sindacati di categoria. «In pieno accordo – continua Cerrato – durante la riunione dei primi di agosto abbiamo deciso di dare priorità alle situazioni di maggiore sofferenza. Soprattutto nelle scuole superiori, dove, sulla base dell’organico di diritto, si era stati costretti a “tagliare”, accorpandole, 29 classi in tutto l’Astigiano. E’ diventata quindi una “guerra tra poveri”, dove si va a vedere chi ha maggiori difficoltà. L’emergenza è ormai la vita quotidiana delle nostre scuole e del nostro personale».

I 38 posti assegnati alle scuole astigiane sono quindi stati così ripartiti: 6 sono stati assegnati alle scuole dell’infanzia (in quanto sono state autorizzate tre nuove sezioni, due in città e una a Villanova); 1 alle primarie (per far fronte ad una nuova sezione di tempo pieno e alla prosecuzione di una classe quinta a tempo pieno); 3 alle medie e 28 alle superiori (numero che, però, comprende anche i posti per l’istruzione adulti, tra cui il Progetto Polis e la classe prima nella casa di reclusione di Quarto d’Asti). «Tanto per dare un’idea – continua Cerrato – l’anno scorso all’Astigiano erano stati attribuiti 44 posti, esclusi quelli riservati all’istruzione per gli adulti. A ciò si sommeranno i già previsti tagli del personale Ata (tecnico – amministrativo), mentre un po’ meglio è andata l’assegnazione di posti di sostegno, pari a 73, da distribuire alle scuole che hanno la maggiore presenza di alunni disabili».

Parole di denuncia, per questa e altre questioni legate all’avvio dell’anno scolastico, da parte delle segreterie regionali di Flc Cgil, Cisl scuola, Uil scuola e Snals. Sindacati che, a fronte di un quadro nazionale e piemontese «che conferma il fallimento della Riforma “Buona scuola”», come hanno recentemente affermato, hanno proclamato «lo stato di agitazione di tutto il personale scolastico e, in mancanza di risposte a livello nazionale e territoriale, non escludono alcuna azione e forma di lotta».

La difficile situazione dell’”organico di fatto” era stata sollevata a fine luglio anche dall’assessore regionale all’Istruzione Gianna Pentenero, che aveva scritto una lettera al Ministro Stefania Giannini. Lettera in cui chiedeva un intervento straordinario per evitare «situazioni assolutamente ingestibili e di difficile comprensione per i genitori e l’opinione pubblica».

Elisa Ferrando

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