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Turismo: Casale vuole restare con Asti e unirsi ad Alba

Dopo Alessandria, anche la storica capitale del Monferrato dice la sua sull’unione di Asti e Alba nella promozione turistica e chiede di essere presa nella squadra

Sulla promozione turistica Casale non vuole l’isolamento

«Abbiamo preso piuttosto male la notizia di questo cambio di programma, deciso dalla città di Asti senza consultarci, e ci dispiace averlo saputo leggendo i giornali». Così il sindaco di Casale Monferrato, Titti Palazzetti, commenta la decisione presa dal sindaco di Asti e dai partner dell’ATL di fondersi con Alba e Bra per dare vita ad una grande Agenzia Turistica competente su parte del Monferrato e sulle Langhe.

«Fino a poco tempo fa avevamo portato avanti un’ottima collaborazione con Asti nei progetti di promozione e valorizzazione delle nostre zone perché si tratta di aree unite dal vino – continua il sindaco – Abbiamo promosso un progetto di promozione nel Sistema Monferrato e c’è da dire che Casale è ancora la capitale del Monferrato, poi c’è anche una parte di Astigiano, ma ora dovremmo trovare un accordo lasciando perdere decisioni avventate».

Per il sindaco di Casale Monferrato la situazione non è ancora così compromessa come sembrerebbe e rivela qualcosa che potrebbe cambiare i termini della partita: «La nostra idea originaria è sempre stata quella di aggregarci ad Asti e Alba così da tenere unite le terre dell’UNESCO. Senza dimenticare che Casale è la capitale amministrativa del Monferrato, sede dello sportello unico per le imprese dislocate su oltre 40 Comuni, ha un distretto Sanitario ed è la porta di ingresso del Monferrato per chi proviene dalla Lombardia».

Casale e Alessandria: quale futuro?

Eppure Casale è uno dei soci pubblici di Alexala, l’Agenzia Turistica di Alessandria. Ciò non le impedirebbe, stando a quanto dichiarato dal sindaco, di entrare nel nuovo soggetto turistico astigiano/albese nel quale oggi, però, non è previsto l’ingresso né di Alessandria, né della stessa Casale.

Il Casalese è di certo molto più simile all’Astigiano che all’Alessandrino: due zone fortemente colpite al cuore dalla crisi industriale che hanno dovuto trovare una nuova vocazione, in questo caso turistica, per sostenere l’economia e rilanciare il territorio con un nuovo grande progetto. Nel 2017 anche Casale è stata tra i territori che avevano ottenuto il riconoscimento di European Community of Sport e nell’associazione per il Patrimonio dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe, Roero e Monferrato Casale fa la sua parte e intende continuare a farla giocando un ruolo strategico grazie alla posizione geografica che guarda, prima degli altri territori coinvolti, alla Lombardia.

Il ruolo dei consorzi turistici

Casale è anche uno dei numerosi soggetti pubblici aderenti al Consorzio MON.D.O, Monferrato Domanda Offerta, un soggetto “di attività esterna a capitale misto pubblico – privato, composto da Comuni del Monferrato, della vicina Piana del Po e della Lomellina, dall’Ente Aree Protette del Po vercellese – alessandrino, dall’Enoteca Regionale del Monferrato e da un pool di privati, per lo più società, aziende ed organismi operanti nei servizi e nel settore dell’accoglienza turistica”.

Consorzi, Sistemi, ATL, UNESCO la mappa dei soggetti impegnati nella promozione turistica del sud Piemonte è affollata di attori pubblici e privati che hanno l’obiettivo di sostenere il settore e la promozione del territorio consapevoli che l’unione fa la forza, come insegna il sistema dei Castelli della Loira e dei suoi paesaggi riconosciuti dall’UNESCO come patrimonio dell’umanità. I Castelli vengono promossi da una sola regia, sposano un solo brand turistico e formano un prodotto ben riconoscibile sul mercato. Un esempio vincente, ma sarà quello che Asti e Alba riusciranno a realizzare insieme a Casale Monferrato e, un giorno, Alessandria?

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