Davanti all’azione di guerra condotta dalla Russia contro l’Ucraina è difficile stabilire con certezza gli effetti a lungo termine che ci saranno sul turismo. Effetti provocati dalle sanzioni economiche contro Mosca e dall’incertezza che regna sul futuro dell’Europa. Ma la guerra, esplosa con una violenza che nessuno si sarebbe aspettato, ha di fatto rallentato la ripartenza del settore turistico già messo a dura prova da due anni di pandemia.
Ne è ben consapevole anche Mauro Carbone, direttore dell’Ente Turismo Langhe Monferrato Roero, che qualche giorno fa si trovava in Spagna, a Valladolid, per partecipare alla Tavola Rotonda di chiusura della terza edizione di FINE, la Fiera Internazionale dell’Enoturismo.
«Una guerra non è mai qualcosa che spinge la gente a fare turismo – spiega Carbone – e di certo stiamo vivendo una situazione in continuo cambiamento con esiti che nessuno può conoscere in anticipo, compreso l’Ente che dirigo. Certamente il mercato russo è ad altissimo valore aggiunto, molto ricco, che ha mostrato un interesse sempre più crescente verso i nostri territori. Parliamo di qualche migliaia di turisti, – continua Carbone – ma che valgono parecchio in termini di ricaduta economica sul territorio. Però, prima di preoccuparci del turisti russi che potremmo perdere, penso che sia evidente che le vere perdite sono quelle che stanno subendo gli ucraini con questa guerra. Tutto il resto passa in quart’ordine». È vero che Langhe, Monferrato e Roero puntavano molto anche al mercato russo per la ripartenza dopo la pandemia, ma è ben più preoccupante lo stop alle prenotazioni che si è registrato dal mercato del nord America (Stati Uniti e Canada) non appena la Russia ha invaso l’Ucraina.
«Ragionando sui turisti a lungo raggio, quindi anche sugli americani, dal 24 febbraio l’Europa è vista come “zona di guerra”. Non solo non partono per venire in Europa, ma hanno smesso di programmare eventuali vacanze nell’attesa di capire come si evolve la situazione. Un problema, ripeto, che riguarda tutta l’Europa e non solo il Monferrato o le Langhe. Bisogna capire quanto durerà il conflitto e quando si arriverà ad un cessate il fuoco. Da lì la situazione si spera che possa sbloccarsi».
La partecipazione alla Fiera dell’Enoturismo di Valladolid
Che i venti di guerra abbiano di nuovo messo un freno al turismo di lungo raggio è emerso anche durante la Fiera dell’Enoturismo dove Mauro Carbone ha presentato Langhe Monferrato Roero come destinazione enoturistica d’eccellenza a un pubblico di professionisti del settore.
Il suo è stato l’unico intervento in rappresentanza del nostro Paese all’interno della due giorni di conferenze incentrate sul turismo MICE (Meetings, Incentives, Conferences and Exhibitions, Riunioni, incentive tour, conference ed esposizioni).
L’appuntamento di Valladolid ha rappresentato una delle tappe di avvicinamento all’attesa sesta edizione della Conferenza Mondiale sul Turismo del Vino che si terrà il prossimo settembre ad Alba. Appuntamento che anche l’Astigiano e il Monferrato sfrutteranno come vetrina per la promozione dei territori.
L’evento di Valladolid ha coinvolto 120 aziende vinicole, hotel e destinazioni turistiche di Spagna, Italia e Portogallo, oltre a 70 tra tour operator e agenzie di viaggio provenienti da 13 Paesi.