Un logo accattivante, un "brand" originale, un progetto di marketing del territorio volto a richiamare turisti e investimenti, ma soprattutto un nuovo modo di pensare alle diverse anime
Un logo accattivante, un "brand" originale, un progetto di marketing del territorio volto a richiamare turisti e investimenti, ma soprattutto un nuovo modo di pensare alle diverse anime della città in cui si respirano cultura, tradizioni, storia, architettura e gastronomia intorno ad un ricco patrimonio paesaggistico. E' questo il senso del progetto "Asti Storie di Bellezza" che il sindaco Brignolo e l'assessore alla Cultura, Cerrato, hanno illustrato lunedì in municipio. Finanziato con il soldi del PISU e portato avanti in collaborazione con Datacontact di Matera e con l'ufficio stampa SEC & Associati di Torino, "Asti Storie di Bellezza" è lo strumento principale con il quale l'amministrazione intende comunicare ai turisti "il bello" della città e della provincia – si guarda a Torino, Milano e Genova – ma anche agli stessi astigiani che, secondo un'indagine propedeutica realizzata dagli esperti di Datacontact, «non considerano Asti una città di grande impatto o particolarmente attrattiva».
Ritrovare l'orgoglio di essere astigiani
Se gli stessi cittadini hanno dubbi sulle potenzialità del luogo in cui vivono, difficilmente riusciranno a trasmettere un messaggio positivo di Asti fuori dalla cinta muraria e saranno cattivi ambasciatori di se stessi. «Oggi presentiamo una parte del lavoro e una prima azione concreta, – spiega l'assessore Cerrato – ma avremo successo se riusciremo a riacquistare l'orgoglio degli astigiani facendo capire loro come siano fortunati a vivere in questo territorio».
Un nuovo logo di Asti
Il restyling del modo di raccontare il territorio parte dal logo del brand che i creativi della Fondazione Accademia di Comunicazione di Milano hanno voluto rivedere dal punto di vista grafico. Ecco allora l'idea di creare una scritta nella quale la "A" di Asti si legga solo a metà, con la prima parte della lettera che cambierà nello stile del carattere a seconda se si andrà a promuovere una bellezza enogastronomica, architettonica, paesaggistica o tradizionale. Il brand Asti farà conoscere, ad esempio, il sistema del quadrilatero museale lungo corso Alfieri che racchiude Palazzo Alfieri, Ottolenghi, Mazzola (sede del nuovo Museo del Palio), il Museo Lapidario e Cripta di Sant'Anastasio, estendendosi al Piccolo Teatro Giraudi, alla Biblioteca civica, al polo museale del Duomo e, poco distante, alla Torre Rossa, cui si aggiunge Palazzo Mazzetti. Una cabina di regia, che metta insieme le offerte del territorio, servirà ai tour operator per vendere pacchetti turistici nell'Astigiano, ma le "Storie di Bellezza" saranno oggetto di precise campagne di promozione e comunicazione attraverso importanti media (Corriere della Sera, Rai, riviste turistiche specializzate), tramite la creazione di gadget e materiale promozionale, workshop e appuntamenti dedicati a giornalisti e addetti del settore turistico.
Approccio scientifico di promozione del territorio
«Abbiamo studiato un approccio scientifico per promuovere il patrimonio artistico e culturale del nostro sistema museale – commenta Brignolo – L'obiettivo è crescere sul fronte delle iniziative, ma notiamo che sono aumentati gli impegni culturali anche da parte del volontariato e dei soggetti privati». Lo slogan "Asti Storie di Bellezza" mira ad unire il meglio della nostra città e gli amministratori sperano che venga rilanciato anche da parte degli imprenditori locali, soprattutto quelli che esportano i loro prodotti fuori dai confini astigiani. Lo slogan diventerà inoltre un sito internet multilingue per conoscere il territorio «che ci auguriamo venga usato – concludono i proponenti – dai turisti, ma anche dai cittadini».
Riccardo Santagati