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Attualità
Sviluppo ed emancipazione

Un “braillografo” per aiutare i non vedenti

 La realizzazione di Antonio Azzalin a Roma a Montecitorio e all’Università “La Sapienza”
Da Celle Enomondo a Montecitorio e all’università “La Sapienza” di Roma per spiegare come funziona un “braillografo”, ossia un cartoncino perforato che permette con una normalissima penna di scrivere in braille, il codice utilizzato dai non vedenti. E’ accaduto ad Antonio Azzalin, da anni impegnato a rendere più facile ed intuitiva la comunicazione dei non vedenti: con l’ “azzabraille” realizzò un film plastico con puntini a rilievo applicabili su ogni superficie e quindi utili per dare ogni sorta di indicazioni.

«In occasione della giornata nazionale del braille – spiega Azzalin – ero già stato invitato ad Alessandria, ma è arrivato l’invito a Montecitorio ed alla “Sapienza”. Ho portato con me un po’ di “braillografi”, modificati per mostrare a tutti come sia facile ed intuitivo “braillare” con carta e penna. In più, per far conoscere la storia del braille e quanto abbia inciso nell’emancipazione dei ciechi, ho editato “il metro della storia della scrittura”, un cartoncino dove confronto i 60 secoli della storia della scrittura dei vedenti coi quasi 2 secoli della storia della scrittura dei ciechi, che hanno recuperato lo svantaggio solo grazie al braille. Ad Alessandria l’Unione Ciechi, presieduta da Valter Scarfia, utilizza il braillografo per la comunicazione e su Tic Toc il video dove spiego come funziona ha avuto più di 300.000 visualizzazioni in pochi giorni. Per me è motivo di orgoglio vedere che il lavoro di anni pian piano cresce».

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