Sta suscitando forti polemiche a Govone, nell’Albese, al confine con l’Astigiano, il progetto di costruzione di un impianto a biometano in frazione Canove, contro il quale è sorto un comitato di cittadini che vi si oppongono. L’assemblea per fare il punto sulla situazione e per discutere del progetto e delle sue implicazioni è fissata per domani sera, martedì 29 agosto, alle 21, negli spazi della Pro Loco di Govone. Per invitare i cittadini a partecipare all’assemblea è stato diffuso un volantino in cui si esprime contrarietà in questi termini: “Il 25 luglio scorso l’Amministrazione comunale ha presentato per la prima volta alla cittadinanza il progetto di costruzione ed esercizio di un enorme impianto di digestione anaerobica per la produzione di biometano con capacità produttiva di 1.500 Sm3/h (metri cubi/ora) ed una superficie di oltre 4 ettari (42.738 mq, circa 11 giornate piemontesi). Il 31 luglio è stato costituito questo Comitato e nello stesso giorno il Sindaco si è dimesso, anche a causa della contrarietà manifestata in prima battuta soprattutto dai cittadini di Canove al progetto, dimissioni che ha confermato in via definitiva il 20 agosto. Il sindaco e la maggioranza di Govone hanno scelto di rinunciare a prendere posizione contro il progetto, attraverso una delibera che avrebbe potuto bloccarlo definitivamente. Agli Amministratori comunali che, forse, hanno frainteso gli interessi dei cittadini, richiediamo una ragionata autocritica e l’apporto concreto alle ragioni del Comitato, a prescindere dal ruolo che decideranno di assumere in futuro”.
L’incontro di questa sera vuole dunque verificare quali siano le strade percorribili per opporsi all’impianto: la prima sarebbe quella di raccogliere almeno mille firme ed almeno 10 mila euro per sostenere le spese; la seconda quella di ottenere delibere contrarie all’impianto dai Comuni confinanti con Govone; con la terza servirebbero documentazioni tecniche che si oppongano alle scelte progettuali proposte; infine, la quarta strada sarà quella di portare alla Ferrero di Alba, che ha commissionato l’impianto, le indicazioni che verranno dall’assemblea. L’impianto a biometano che dovrebbe sorgere in frazione Canove sarebbe alimentato dagli scarti di lavorazione alimentare della Ferrero e produrrebbe metano destinato alle aziende dell’Albese. Quanto alla scelta della zona in cui l’impianto dovrebbe situarsi è probabile che sia stata individuata in considerazione del fatto che già vi si trovano il depuratore e le condotte del metano, che semplificherebbero produzione e distribuzione del biogas; inoltre, a pochissima distanza si trova il casello autostradale da cui arriverebbe il materiale necessario alla produzione. Per il momento non ci sono indicazioni favorevoli o contrarie da parte dei sindaci dei paesi circostanti Govone, che seguiranno però una linea condivisa: la decisione ultima sull’impianto spetterà comunque alla Provincia di Cuneo.