Una serata per progettare la prima accoglienza dei pellegrini in visita a Bricco Marmorito di Portacomaro Stazione, dove si trova la casa natale dei nonni di Papa Francesco. E' quella che si è
Una serata per progettare la prima accoglienza dei pellegrini in visita a Bricco Marmorito di Portacomaro Stazione, dove si trova la casa natale dei nonni di Papa Francesco. E' quella che si è svolta nei giorni scorsi nella chiesa parrocchiale di Caniglie, promossa dal Comitato Papa Francesco, nato per rafforzare il legame tra il Pontefice e la sua terra d'origine. Presenti, tra gli altri, il vescovo Francesco Ravinale, il vicario don Vittorio Croce, il parroco di Portacomaro don Francesco Salash, il vice sindaco di Asti Davide Arri, l'assessore al Turismo Andrea Cerrato e il consigliere comunale Mariangela Cotto, che è anche vice presidente del Comitato Papa Francesco.
Il presidente del Comitato, Guido Sodano, ha condotto l'incontro presentando le numerose opportunità che si possono attivare per Caniglie e borghi limitrofi riguardo alla ricezione dei pellegrini in visita ai luoghi natii di Papa Bergoglio. Nello specifico, Sodano ha sottolineato come «gli spazi della canonica e dell'oratorio adiacenti alla chiesetta di Caniglie, nonché gli ampi locali della ex stazione ferroviaria di Portacomaro Stazione, presentano peculiari caratteristiche e sono muniti dei principali servizi di accoglienza, come i parcheggi. Di conseguenza si presterebbero ad ospitare i futuri visitatori di passaggio sul nostro territorio».
L'assessore Cerrato ha ricordato che sono allo studio diversi tragitti sul sentiero che – partendo da Caniglie, Portacomaro Stazione e Portacomaro paese – porterebbero a Bricco Marmorito, e potrebbero essere percorsi sia a piedi sia in bicicletta. Inoltre il Comitato Papa Francesco, avendo raccolto diverso materiale religioso e spirituale del Santo Padre (tra cui scritti, pensieri, riflessioni, interviste), si occuperebbe di elaborare un percorso devozionale per i pellegrini che verranno a visitare i luoghi di origine del Santo Padre.
Una proposta è arrivata anche da Manuela Bocco Ghibaudi, presidente dell'associazione "Asti Ali e Radici", nata per contattare gli Astigiani nel mondo, sia per tenere i rapporti con i concittadini che si sono trasferiti definitivamente all'estero, sia per riscoprire valori e radici comuni con gli stranieri che vivono in città. «In uno degli spazi a disposizione – ha affermato Bocco Ghibaudi – si potrebbe realizzare un centro di documentazione sulla storia dell'emigrazione astigiana (di cui la famiglia Bergoglio è stata protagonista) che, con l'impiego di materiale iconografico, scritto e dell'oggettistica del tempo, avvicinerebbe il pellegrino a una conoscenza storica e reale del Papa in un anello di congiunzione con gli italiani che hanno vissuto la stessa esperienza di vita».
Per avviare tutte queste attività il Comitato ha chiesto il coinvolgimento di tutti coloro interessati a prestare la propria collaborazione, inserendo poi in calendario per metà giugno una cena di raccolta fondi che coinvolgerà la Pro loco del territorio.
Elisa Ferrando