Africa chiama, Canelli risponde. Dopo Adij, la piccola di Dakar operata nellagosto scorso allospedale infantile Gaslini di Genova, unaltra bimba del Senegal cerca la vita affidandosi
Africa chiama, Canelli risponde. Dopo Adij, la piccola di Dakar operata nellagosto scorso allospedale infantile Gaslini di Genova, unaltra bimba del Senegal cerca la vita affidandosi alla solidarietà. Il suo nome è Aminata, appena tre anni, tutti di sofferenza. Lha incontrata quasi casualmente, nel febbraio scorso, il cardiologo canellese Pierluigi Bertola durante il suo ultimo viaggio umanitario in Guinea Conakrj.
Con gli amici-compagni di viaggio Marzio Gandini, Piergabriele Riccio e Bruno Fantozzi il presidente e fondatore di Cis, acronimo della onlus Cooperazione Italiana Sanitaria, si era imbarcato a Genova per portare materiale sanitario e unambulanza nel Paese africano. Sulla via del ritorno aveva incontrato, in un dispensario salesiano, la bambina. Aminata soffre di una rara e seria malformazione congenita cardiaca, acuita «dallinversione delle due arterie del cuore, per cui cè mescolanza di sangue fra quello ossigenato e quello non ossigenato. In queste condizioni la piccola ha difficoltà a muoversi ed immaginiamoci come potrà svilupparsi il suo cervello» spiega Bertola. Un caso tra tanti, era stato il commendo del medico, che lo aveva profondamente toccato. Tanto che, prima di partire, aveva preso contatti con lambasciata italiana a Dakar per avviare le pratiche di ottenimento del visto di espatrio. Opportunità concretizzatasi in poco più di sei mesi.
«Aminata arriverà in Italia a fine novembre. Lintervento sarà molto complesso dice Pierluigi Bertola -. Per la gravità del caso si eseguirà un primo intervento per riparare i danni più urgenti ed un secondo fra qualche anno». Ad effettuare il delicato intervento sarà il dottor Francesco Santoro, cardiochirurgo pediatrico coadiuvato dallequipe del primario dottor Zannini. «In Africa questi interventi sono eseguibili solamente in pochissimi centri selezionati con costi elevati ed a totale carico del paziente commenta ancora il cardiologo canellese -. E comprensibile che questo bellissimo continente prima di pensare a creare centri così specializzati cerchi di risolvere problemi più urgenti come la fame, lacqua, la malaria, la sicurezza, la corruzione».
Ad occuparsi di tutto è il Cis, che ha messo insieme la corposa documentazione per lespatrio e reperire il denaro necessario per il ricovero, lintervento e le cure. «La bimba sarà accompagnata dalla mamma che rimarrà in Italia, accanto alla figlia, per almeno un mese, il tempo necessario per intervento, fisioterapia e primo controllo post operatorio».
A sostenere liniziativa la onlus di Aosta Ana Moise e lassessore alla sanità della Regione Liguria, Claudio Montano. Ma i soldi non bastano mai, servono decine di migliaia di euro. «Chi volesse aiutarci nella raccolta fondi può inviare un bonifico al Cis, sul conto IBAN IT56S0503447300000000020452 Banco Popolare specificando Per lintervento di Aminata. Per chi volesse devolvere il 5 x 1000 il codice fiscale è 91009530055» spiega Bertola. Che sta organizzando, con alcuni amici-sostenitori, attività per la raccolta di fondi.
Il 10 novembre la onlus sarà presente alla Fiera Regionale del tartufo con uno stand che proporrà la vendita di miele e vino. Sempre a novembre verrà organizzata una cena a Monastero Bormida con la proiezione delle diapositive degli ultimi viaggi umanitari.