In occasione del Giorno del ricordo – ricorrenza che commemora le vittime delle foibe e dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra, in cui migliaia di italiani vennero trucidati dalle milizie jugoslave di Tito – l’assessorato alla Cultura del Comune di Asti, in collaborazione con il format “La grande Storia”, organizza un incontro con il docente universitario Marco Cuzzi, intitolato “Un treno dalle foibe”. L’appuntamento è oggi (sabato), alle 17 nella Sala Pastrone del Teatro Alfieri di Asti.
Cuzzi, profondo conoscitore delle vicende legate al confine orientale e vincitore dell’edizione 2023 del Premio Acqui Storia, dialogherà con il giornalista Vanni Cornero e Gianfranco Imerito, ex assessore alla Cultura del Comune di Asti (entrambi nella foto in alto), sul tema dell’esodo forzato della popolazione di origine italiana da Istria e Dalmazia dopo il secondo conflitto mondiale.
Il tema
«Le violenze e le stragi perpetrate dalle formazioni titine – anticipano gli organizzatori – costrinsero decine di migliaia di italiani che abitavano quelle regioni a cercar scampo nella fuga, abbandonando le loro case ed ogni altro avere.
La propaganda jugoslava, per giustificare un così massiccio esodo, aveva però etichettato gli esuli come persone legate all’ex regime fascista o di sentimenti nazionalistici non compatibili con le linee politiche del nuovo governo comunista di Tito.
L’odissea dei profughi proseguì amaramente anche in Italia, dove, nel clima politico teso dell’immediato dopoguerra, la distorta versione dei fatti diffusa dalle autorità jugoslave fu accettata strumentalmente da molti esponenti del PCI, dando origine ad episodi drammatici in cui i treni stipati di esuli vennero respinti dalle stazioni e fatti vagare in condizioni disumane lungo la Penisola, meritandosi l’appellativo di “treni della vergogna».
Tra le migliaia di fuggitivi c’erano molte persone che sarebbero divenute celebri, come il campione di boxe Nino Benvenuti, lo scrittore Enzo Bettiza, lo stilista Ottavio Missoni, il musicista Sergio Endrigo, fino alla famiglia dello chef Joe Bastianich.
Il commento
«Il Comune di Asti – commentano il sindaco Maurizio Rasero e l’assessore comunale alla Cultura Paride Candelaresi, che introdurranno l’incontro di oggi – sostiene fortemente l’iniziativa promossa nell’ambito della rassegna “La Grande storia”. E’ necessario attribuire il giusto riconoscimento di memoria ad una tragedia, troppo a lungo dimenticata, che ha duramente caratterizzato la nostra storia nazionale recente. Il dramma delle foibe e l’esodo degli istriani dalle loro terre, che ha coivolto migliaia di persone, devono offrirci un’occasione di riflessione per far sì che odio e pulizia etnica non si ripetano più».