Non solo identità naturalistica e di biodiversità, ma anche riferimento gastronomico del territorio: su questa doppia identità delle zone che ospitano le aree protette piemontesi, si è innestata
Non solo identità naturalistica e di biodiversità, ma anche riferimento gastronomico del territorio: su questa doppia identità delle zone che ospitano le aree protette piemontesi, si è innestata la guida "Parchi da gustare" pubblicata da pochi giorni dalla Regione Piemonte. In questa guida compaiono anche i prodotti tipici delle aree astigiane: il parco naturale di Rocchetta Tanaro, le due riserve di Valle Andona e Valle Botto, Valle Grande e della Val Sarmassa.
Il censimento dei prodotti tipici astigiani contenuti in "Parchi da gustare" è ad opera di Francesco Ravetti, guardiaparco e responsabile delle attività didattiche del Parco paleontologico Tra gli ortaggi ci sono il sedano dorato (Rocchetta), il cardo gobbo e l'asparago saraceno (Val Sarmassa), il pomodoro Cerrato che vanta la De.CO. (denominazione comunale) di Asti come la pesca limonina, anch'essa presente nella guida regionale. I forni di Cinaglio regalano il canestrello, mentre il rinomato torrone nasce ad Asti e a Rocchetta (regno delle lingue di suocera) lievita la tirà, soffice ciambella.
Intanto la lumaca (chiocciola Helix aspersa) apre il territorio di Vaglio Serra all'elicicoltura, a Settime e Viatosto crescono campi di lavanda e piante di nocciola Piemonte Igp costellano i territori comunali a Nord del capoluogo. Il volume, stampato dalla Regione con tiratura limitata, è in visione al Museo Paleontologico, nelle aziende agricole e di accoglienza agri?turistica e nei Municipi segnalati; si può scaricare gratuitamente dal sito di Piemonte Parchi.