Quattro artiste a Casa Nebiolo
Per una settimana Casa Nebiolo si è trasformata in un piccolo paradiso d’arte totalmente declinato al femminile. La casa vacanze che affianca e coltiva il progetto artistico della Tavola di Migliandolo ha ospitato, nella sua sessione estiva, due pittrici, una grafica esperta di incisioni artistiche e una fotografa. Che hanno restituito l’ospitalità ricevuta con una pioggia di opere permanentemente in mostra negli appartamenti immersi nella quiete e nel verde.
Perché questo è lo spirito primitivo della Tavola di Migliandolo: i padroni di casa, Simona Bottero e Claudio Mogliotti, ospitano gratuitamente per un po’ di giorni artisti emergenti (e non solo) e, in cambio, chiedono di realizzare un’opera durante questo lasso di tempo e di lasciarla in dono, in modo che possano goderne tutti coloro che passeranno in seguito un periodo nelle stesse camere.
Chi sono
Lisa Eleuteri Serpieri da Roma (pittrice), Bahar Hamzepohur iraniana residente a Roma (grafica e incisione), Laura Fortin (pittrice) e Simona Alampi da Torino (fotografa) sono arrivate insieme a Casa Nebiolo e da subito hanno cominciato a convivere e a creare senza essersi mai conosciute prima.
Laura Fortin
Lisa Eleuteri Serpieri
Una prima volta per tutte. Che esperienza è stata e quanto ha influito questo luogo nelle vostre relazioni e nella vostra creatività?
Laura. «Anche se io ho la fortuna di lavorare in uno studio tutto mio e dunque in piena tranquillità, qui ho trovato un silenzio che mi ha regalato una fortissima energia. Tutto quello che ho fatto e vissuto in questi giorni è stato più intenso, frutto di un incontro fra luogo e confronto con le altre artiste. In fondo la mia arte è un lavoro fatto di vuoti e di pieni e questa è una condizione ideale per creare. In quattro giorni ho realizzato quattro tele. Un flusso di creatività che non avevo mai sperimentato prima».
Lisa. «Ammetto di essere venuta qui con aspettative alte e l’esperienza non mi ha deluso. Ho trovato una sorellanza che mi ha fatto stare subito bene e ho avvertito l’energia delle altre facendola mia. Normalmente lavoro molto lentamente, invece qui ho vissuto un’accelerazione inaspettata e totalmente inedita».
Bahar. «E’ stata un’esperienza bellissima. Qui ho ripreso a dipingere e ho lavorato a opere di grandi dimensioni come non facevo da tempo. E poi il silenzio. Io vivo e lavoro a Roma vicino alla stazione Termini; questo silenzio unito alla compagnia delle altre artiste mi ha restituito piaceri ed energie perdute».
Simona. «E’ la prima volta che vivo un’esperienza residenziale per artisti e mi ha dato l’opportunità di fare una cosa che non mi capita praticamente mai: osservare e studiare a fondo il soggetto che avrei dovuto fotografare. Una settimana passata insieme alle altre tre amiche, tutto il giorno, durante l’intimità della quotidianità mi ha consentito di cogliere il loro momento creativo, quello di totale rapimento artistico».
Bahar Hamzepohur
Quale immagine vi porterete dietro di questa esperienza fra le colline astigiane?
Tutte. «La finestra della cucina del nostro appartamento. Perché si affaccia sulla valle piena di verde e perché quello era il punto di partenza al mattino e di sintesi la sera».
Soddisfatto Claudio Mogliotti, ideatore e curatore della Tavola di Migliandolo: «Questo posto fu costruito per cinque donne, le cinque figlie del fondatore di Casa Nebiolo. Oggi queste quattro artiste hanno reso onore, con il loro talento, a quelle cinque donne e al progetto della Tavola di Migliandolo».
Il tempo necessario per una selezione delle foto migliori e gli scatti realizzati da Simona Alampi, la fotografa che ha seguito le altre tre artiste per tutta la settimana saranno presenti sulla pagina Facebook della Tavola. Foto in cui traspare il piacere di queste donne di creare in questo posto che, in appena un anno, si è ritagliato menzioni e citazioni nel mondo dell’arte italiana.