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«Un’esperienza forte che ha insegnato molto sul senso della vita» [photogallery]

Don Rodrigo Limeira parla del viaggio missionario in Kenya, guidato dal vescovo Marco Prastaro, che ha coinvolto 18 giovani

«Grazie al viaggio missionario in Kenya abbiamo sperimentato con gioia che la vita prevale sulla morte, in quanto esiste un’umanità che, nonostante la sofferenza, la fatica e la povertà, cerca di sopravvivere senza perdere il sorriso».
Così don Rodrigo Limeira, responsabile della Pastorale giovanile diocesana, sintetizza l’insegnamento più prezioso ricevuto dai partecipanti al viaggio missionario organizzato dalla diocesi e rivolto ai giovani. Svoltosi dal 9 al 27 agosto, è stato guidato dal vescovo Marco Prastaro, affiancato, oltre che da don Limeira, da don Andrea Martinetto e don Mauro Canta. A prendervi parte 18 astigiani, studenti universitari o neo laureati, impegnati nella realtà parrocchiali o alla Caritas.
«La prima tappa del viaggio – racconta il sacerdote – è stata la capitale Nairobi, dove siamo stati ospiti della parrocchia di Tassia, guidata dal sacerdote torinese don Paolo Burdino che vi risiede da 13 anni. Lì abbiamo avuto l’opportunità di conoscere la comunità: durante incontri e messe, celebrate in chiesa ma anche nelle case, gli abitanti del luogo ci hanno dimostrato il loro affetto, tra gioia e sorrisi nonostante la povertà che li assilla, e una fede incrollabile. Tutto in quei luoghi richiama una forte spiritualità che spinge ad amare la vita nonostante problemi e difficoltà perché la parola di Dio fa sentire le persone accolte e amate».

Le altre tappe

Successivamente il gruppo si è trasferito a Nyahururu, dove è stato ospite dell’opera di Saint Martin, impegnata nell’apostolato sociale, dato che si occupa di tutela di donne vittime della tratta, malati di Aids, bambini abbandonati, disabili. Dopodiché si è trasferito nella diocesi di Maralal, in cui il vescovo Prastaro ha trascorso 13 anni come sacerdote missionario, incontrando la comunità parrocchiale. Lì ha anche incontrato l’astigiano Daniele Sciuto, che vive in Kenya con la famiglia e svolge la professione di medico.
«Come ha sempre sottolineato monsignor Prastaro – continua il sacerdote – non siamo andati in Kenya per salvare qualcuno né per risolvere i problemi del mondo, ma per vivere la dimensione dell’incontro. Un’esperienza forte, da cui i giovani hanno tratto un insegnamento prezioso: nonostante la fragilità, le difficoltà e la povertà, da quella popolazione emerge un desiderio di vita che vince sempre. Tanto che quelle persone riescono ad assaporare lo stesso il gusto di vivere. Uno stimolo che induce numerose riflessioni, che proporremo anche durante alcuni incontri in cui racconteremo la nostra esperienza. Il primo sarà il 26 settembre alle 21 nel santuario Beata Vergine del Portone».

Il commento del vescovo Prastaro

Positivo anche il commento del vescovo Prastaro: «Sono molto contento – afferma – di come i ragazzi si siano lasciati toccare dall’esperienza e dalle realtà incontrate, soprattutto da quelle a più profondo impatto emotivo. Hanno conosciuto tre volti diversi del Paese (la periferia della capitale, l’area rurale e la savana) e i luoghi del mio ministero. Spero che questa esperienza porti frutti buoni, soprattutto legati ad una maggiore attenzione alla dimensione missionaria e della giustizia sociale».

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