Tra questi, “Patrimonio minore” a tutela dei borghi nostrani. Ne hanno beneficiato 20 Comuni, ciascuno con un intervento di circa 100 mila euro per il recupero di edifici storici, piazze e vie. «Ne hanno beneficiato anche privati: i consorzi di tutela dei prodotti tipici, Barbera, Alta Langa e Roccaverano dop, ed aziende agricole che hanno potenziato l’ospitalità agrituristica – continua – Poi c’è il bando “Beni iconici” con finanziamenti di 250 mila euro per il recupero ed apertura al pubblico di siti come il Mulino di Monastero».
Grande attesa per la strada di fondovalle dedicata al turismo lento. Non una pista ciclabile, ma l’adattamento della viabilità minore, sulla sponda destra della Bormida, volto a creare percorsi “a misura di ciclista o di pedone” pur mantenendo la percorrenza locale di veicoli e mezzi agricoli. Un progetto di 1,2 milioni di euro che valorizzerà l’asta del fiume, vera spina dorsale della valle. «La Strategia Area Interna Valle Bormida è una sfida difficile che affrontiamo con coraggio nonostante le scarse risorse umane a disposizione – conclude Gallareto – Un’esperienza esaltante che ci ha fatto guardare al di là dei confini delle Unioni».