Inizierebbe in questo periodo, per i nostri territori, la cosiddetta “alta stagione” turistica. Un’analisi dei flussi di visitatori dal Nord Europa ha fatto infatti scoprire come la primavera, e in particolare le festività pasquali, siano il momento in cui il sud Astigiano comincia a diventare meta di brevi soggiorni, in particolare di tipo gastronomico.
Se il primo picco dell’emergenza pandemica, con il relativo “lockdown”, ha nel 2020 visto pressoché azzerare questi arrivi, con parziale recupero durante l’estate, il secondo anno da quando il Covid-19 è divenuto il principale “cruccio” mondiale, pur con molte assonanze (“zona rossa” e relative chiusure) potrebbe fare storia a sé. Ne abbiamo parlato con gli assessori al turismo di Nizza e di Canelli.
«Possiamo contare su una grande forza, il fatto che la grande qualità dei prodotti e delle proposte sia stata mantenuta dai nostri esercenti nel pieno rispetto delle regole – commenta il nicese Marco Lovisolo (nella foto) – Chi è venuto in questo ultimo, sfortunato anno a Nizza Monferrato ha sempre trovato un livello di attenzione, igiene e rispetto delle norme tale per cui, in tutte le occasioni in cui c’era la possibilità, le presenze non sono mancate». Il collega canellese Giovanni Bocchino è concorde sul fatto che le attività abbiano lavorato durante l’estate – i ristoratori lo hanno confermato direttamente su queste pagine – anche se la crescita dello specifico momento dell’anno non ha compensato le chiusure precedenti.
Quale l’atteggiamento attuale, nei confronti dell’estate alle porte? «Stiamo già lavorando con ristoratori e commercianti, immaginando una stagione in cui il turismo di prossimità sia centrale – prosegue Bocchino – In linea di massima siamo fiduciosi: puntiamo a fare tesoro dell’esperienza dell’anno scorso, anche sul fronte della comunicazione, recuperando anche alcune iniziative rinviate. Prevediamo le regole di distanziamento dello scorso anno, pur sperando si rivelino meno restrittive». La “scoperta” del 2020, infatti, riguarda l’interesse di visitatori da Milano, Torino e Genova.
Chiarisce Lovisolo: «In un anno davvero difficile, come lo scorso, si è compreso come il turismo di prossimità possa essere una locomotiva. Ormai vediamo transitare da Nizza persone da Lombardia, Liguria o da tutto il Piemonte. Da quest’anno, ma soprattutto dai successivi, sarà fondamentale saper sommare il turismo dal Nord Europa con quello di prossimità, puntando a una vera crescita, pur se graduale».
L’assessore nicese menziona come già, presso strutture ricettive con cui è in contatto, stiano arrivando le prenotazioni. Un segnale interessante, che vale sia per Nizza che per Canelli, è quello di aperture di nuove attività. Dice Bocchino: «So di nuovi locali e di altri che si apprestano a reinventarsi. Bene che in un periodo di crisi ci sia anche chi ha voglia di investire». Le risorse per gli investimenti, conclude Lovisolo, si auspica possano arrivare anche dal Recovery Fund.