Prosegue il dibattito regionale sul futuro del presidio ospedaliero Valle Belbo, in costruzione a Nizza Monferrato. Durante la seduta del Consiglio, l’assessore alla Sanità Federico Riboldi ha confermato che i lavori stanno procedendo «secondo il cronoprogramma» e che la consegna è fissata per la fine dell’estate 2026. Una risposta attesa dal consigliere del Pd Fabio Isnardi, che da tempo sollecita aggiornamenti sullo stato del cantiere.
Riboldi ha spiegato che alla fine di luglio risultavano già realizzati interventi per oltre 4,6 milioni di euro e che la ripartenza del cantiere, dopo anni di stop, è stata resa stabile dal perfezionamento dei contratti per impianti meccanici ed elettrici. È stata inoltre affidata la progettazione delle opere esterne, tema finora rimasto in sospeso e ritenuto fondamentale per l’effettiva fruibilità dell’ospedale. L’assessore ha ricordato anche che la programmazione del personale sarà definita dalle Aziende sanitarie nel piano triennale dei fabbisogni.
Pur apprezzando gli aggiornamenti, Isnardi mantiene un atteggiamento prudente. Il consigliere riconosce i passi avanti, ma sottolinea che gli interventi finora realizzati rappresentano «solo una piccola parte del progetto complessivo», soprattutto considerando la scadenza di agosto 2026 e la stagione invernale che può rallentare le opere. «Continuerò a chiedere notizie finché l’opera non sarà terminata e davvero a disposizione dei cittadini», afferma.
Al centro delle sue perplessità resta il nodo dei tempi: «L’assessore non ha fornito indicazioni chiare sull’entrata in funzione del presidio dopo la consegna. La Valle Belbo non ha bisogno di una scatola vuota, ma di servizi reali e operativi». Isnardi si dice comunque soddisfatto di aver ottenuto conferma sull’avvio della progettazione delle aree esterne, ritenute indispensabili per l’accessibilità e la sicurezza dell’intero complesso.
Il presidio Valle Belbo, il cui cantiere è stato aperto nel 2008 e rimasto fermo per molti anni, è stato riattivato nel 2023 e fa parte del progetto di ospedale plurisede con il Cardinal Massaia di Asti. Per il territorio del sud Astigiano, che comprende circa quaranta Comuni, la sua apertura rappresenta uno snodo cruciale per garantire servizi sanitari adeguati e decongestionare l’ospedale di Asti.
Il confronto in Consiglio proseguirà nelle prossime settimane. Isnardi ha annunciato nuove richieste di chiarimento, soprattutto sui tempi di attivazione dei reparti e sulle garanzie per personale e attrezzature. Riboldi, dal canto suo, ribadisce che la tabella di marcia sarà rispettata. La discussione resta aperta, mentre la comunità locale attende risposte certe su un’opera strategica che si trascina da quasi due decenni.