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Valle Bormida Pulita punta il dito sull'Acna
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Valle Bormida Pulita punta il dito sull'Acna

Ma il Piemonte dov’è? Domanda che Maurizio Manfredi, leader storico dell’associazione Rinascita Valle Bormida Pulita, si è posto all’indomani della notizia che ipotizza la vendita del sito ex

Ma il Piemonte dov’è? Domanda che Maurizio Manfredi, leader storico dell’associazione Rinascita Valle Bormida Pulita, si è posto all’indomani della notizia che ipotizza la vendita del sito ex Acna di Cengio. La Syndial, proprietaria del grande complesso industriale dismesso, avrebbe ricevuto offerte da tre cordate interessate all’acquisto dell’area che sorge alle porte de comune valbormidese. Progetto discusso, e sollecitato, dalle istituzioni liguri, Comune e Regione in prima fila. Un tavolo al quale, secondo Manfredi, sono mancati i piemontesi.

«Quel che deve preoccupare i cittadini della Valle Bormida – si legge nel documento dell’associazione, firmato da Maurizio Manfredi – è la clamorosa assenza  delle istituzioni piemontesi, in primis la Regione, rispetto ad un passaggio fondamentale per il futuro della Valle. I nostri rappresentanti non possono restare a guardare mentre in Liguria e a Roma vengono prese decisioni che possono avere gravissime ripercussioni sul nostro territorio. Deve essere garantita la massima trasparenza in merito all’enorme fardello di oltre tre milioni di metri cubi di rifiuti industriali e terre contaminate che incombe sulle popolazioni piemontesi a valle».

Valle Bormida Pulita punta il dito su alcune questioni irrisolte: la gestione della discarica di terreni contaminati presenti nell’area, l’ipotesi di realizzare  a Cengio una centrale a carbone, il ritardo nei lavori di bonifica e l’incertezza sul risarcimento per il danno ambientale. «Non vorremmo che la questione dell’indennizzo dovuto dall’Eni per il danno recato alla Valle possa essere utilizzato dalla proprietà quale grimaldello per avere mano libera sul sito e disfarsi dell’obbligo di presidio dello stesso» sottolinea Manfredi.

Preoccupazioni che l’associazione ha ribaltato alla Commissione europea. Nel documento inviato a Bruxelles l’associazione Rinascita Valle Bormida sostiene che «c’è il rischio che l’enorme discarica, la quale dev’essere costantemente sorvegliata e monitorata nei decenni a venire, attraverso il passaggio di proprietà possa finire in mano a soggetti che potrebbero non offrire le necessarie garanzie dal punto di vista gestionale e finanziario» chiedendo un «intervento urgente della Commissione europea affinché venga garantito che dall’operazione in corso non possa derivare alcun rischio per l’ambiente e per le finanze pubbliche».

Per affrontare i delicati temi ambientali sul tappeto a Cortemilia esponenti del gruppo ambientale hanno incontrato l’onorevole Massimo Fiorio. Il parlamentare ha ricordato quanto fatto sulla vicenda Acna nella scorsa legislatura, ricordando anche le difficoltà incontrate nel cercare un confronto col presidente ligure Claudio Burlando.

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