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Vasche di laminazione sulla sponda destra del Tanaro, la minoranza chiede trasparenza su progetti e tempistiche

L’area che sarà interessata dall’opera è quella degli Stagni di Belangero, nel tratto che va da Rocca Schiavina verso Isola

Un’interpellanza urgente è stata depositata dai consiglieri comunali Gianfranco Miroglio (Europa verde – Verdi), Mario Malandrone (Ambiente Asti) e dai gruppi consiliari PD, Prendiamoci cura di Asti, Uniti si può e Movimento 5 Stelle per porre l’attenzione sul progetto relativo alle vasche di laminazione previste sulla sponda destra del fiume Tanaro. L’area interessata è quella degli Stagni di Belangero, nel tratto che va da Rocca Schiavina verso Isola.

Il documento, che annuncia un’istanza di accesso agli atti, sottolinea come l’intervento sia considerato di «assoluta importanza e urgenza» e rappresenti un’idea progettuale attesa da anni. Tuttavia, i consiglieri lamentano che in precedenti occasioni pubbliche le risposte sul tema siano state «generiche o dilazionatorie» e che «non sia mai stato possibile prendere visione del progetto», incluse mappe, tavole tecniche e crono-programma.

I firmatari chiedono al sindaco e all’assessore competente chiarezza e maggiore comunicazione su diversi punti cruciali: se non sia urgente rendere pubblica la notizia sull’avvio dei lavori nel 2026 e la loro conclusione ipotizzata nel 2029; se non sia importante avere certezza sui finanziamenti, evidenziano la necessità di rendere disponibile la documentazione completa del progetto al Consiglio comunale, alle commissioni competenti e soprattutto alla cittadinanza e a chi vive e opera nella zona, parlano dell’importanza di organizzare assemblee territoriali per chiarire gli impatti ambientali, economici e sociali previsti, oltre ai passi burocratici.

Sollevata anche l’esigenza di affrontare con adeguato anticipo, insieme a cittadini, realtà produttive, agricoltori e associazioni, aspetti delicati come il disegno e i confini dell’intervento, la portata delle escavazioni, la compromissione della viabilità, l’impatto su attività produttive (sospensione o compromissione futura), le previsioni di espropri di terreni e i criteri di indennizzi o compensazioni.

Un chiarimento richiesto è poi quello sull’approccio gestionale per un’opera che trasformerà profondamente un territorio che include un Sito di Interesse Comunitario e una Riserva naturale.

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