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Attualità

Vendemmia "nera"? Non esageriamo
In forse il primato di produzione

"Una splendida annata", era il titolo di un bel film di qualche anno fa dove si parlava di vino e di rapporti sentimentali. Non proprio quello che sta succedendo alla vendemmia di

"Una splendida annata", era il titolo di un bel film di qualche anno fa dove si parlava di vino e di rapporti sentimentali. Non proprio quello che sta succedendo alla vendemmia di quest'anno. Con qualche difficoltà a chiudere gli accordi su rese e prezzi e un'estate davvero anomala. Che continua a portare acqua anche in queste ore mettendo a rischio la raccolta. Secondo qualcuno, la peggiore degli ultimi sessant'anni.

Uno dei rischi che si corre raccontando la vendemmia è il desiderio di esagerare a tutti i costi. Così ogni anno rischia di essere la vendemmia del secolo. Cosa che probabilmente questa non sarà ma pensare, come anche autorevoli esponenti hanno scritto, che sia la peggiore da cinquant'anni a questa parte è forse eccessivo. Per questo basterebbe tornare indietro con la memoria ai primi Anni Novanta dove gli ultimi grappoli sono stati raccolti sotto la pioggia battente. «L'estate di quest'anno è stata fresca e piovosa ma è meno rara di quanto si possa pensare – dice Luca Mercalli direttore di Nimbus – spettacolarizziamo troppo, non c'è in fondo nulla di così eccezionale».

Intanto però la comunicazione continua a raccontare quella che in inglese si chiama "black harvest" vendemmia nera, cioè pessima, disastrosa non degna di produrre i migliori "cru" e anche con difficoltà a produrre buoni vini di base. Coldiretti nei giorni scorsi ha lanciato l'allarme secondo cui questa sarà la vendemmia più scarsa dal 1950. E i nostri vigneti, perderanno il primato mondiale nella produzione di vino a vantaggio della Francia con un taglio di oltre il 15% rispetto alla vendemmia dell'anno scorso, attestandosi tra i più improduttivi degli ultimi 60 anni.

«Nonostante l'ampia forbice delle previsioni in questa fase, è ormai certo che l'Italia perderà quest'anno il primato mondiale nella produzione di vino a vantaggio della Francia dove -? affermano infatti da Coldiretti -? le stime per il 2014 danno una produzione di 47 milioni di ettolitri, secondo l'istituto del ministero dell'agricoltura d'Oltralpe». Il che dovrebbe almeno portare un certo equilibrio del mercato dei vini sfusi a livello internazionale. Che dovrebbe fare spuntare prezzi forse un poco superiori. Sui vitigni migliori, oltre a tutte le operazioni fatte finora con diradamenti, sfogliature e gestione del verde in vigneto, occorre selezionare in vendemmia solo i grappoli sani. «Certo, se ci fosse un poco di sole sarebbe tutto più facile – dice Gianluca Piano, produttore di Calosso – e andrebbe a vantaggio di tutti».

Più si sale con il livello qualitativo dei vini più diventa difficile in annate come questa riuscire a gestire in modo semplice la produzione in vigneto. Infatti anche sul barbera, un vitigno generalmente piuttosto vigoroso e resistente si notano i primi segni di cedimento. Che porterà probabilmente ad un anticipo di vendemmia già nella prossima settimana. «Dovremo sfruttare le finestre tra una pioggia e l'altra – dicono sconsolati gli agricoltori – e nell'insieme sarà probabilmente una vendemmia scarsa».

«Difficile fare un primo bilancio della vendemmia in corso ?- ha chiuso Vittorino Novello, ordinario di viticoltura a Torino – molto dipenderà dalle previsioni che il cielo ci riserverà per i prossimi giorni. Nonostante le previsioni fosche le prime uve in cantina hanno però qualità buona. Adesso molto dipenderà da cosa si farà in cantina. Annate come quella attuale portano davvero allo stremo le capacità dei viticoltori anche per i costi maggiori dei trattamenti e dei lavori in vigna. Insomma un'annata difficile ma non disperiamo».

Lodovico Pavese

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