Il vescovo di Asti, Francesco Ravinale, incontrerà venerdì il santo padre in Vaticano. L'occasione è rappresentata dall'antichissima tradizione della visita ad limina, cui partecipano i vescovi di tutto il mondo. Sull'etichetta della bottiglia che verrà consegnata a papa Francesco una frase in astigiano recita "Ast taspeta a bras duert", un invito nella città di cui è originaria la famiglia del pontefice…
Ast taspeta a bras duert (Asti ti aspetta a braccia aperte). E la speciale etichetta della bottiglia di Grignolino che il vescovo Francesco Ravinale consegnerà a Papa Francesco per invitarlo ufficialmente ad Asti, viste le sue origini astigiane. Loccasione è rappresentata dalla visita ad limina in programma venerdì 10 maggio in Vaticano. E, questa, la visita a cui, in base ad unantichissima tradizione, partecipano i vescovi di tutto il mondo per avere unoccasione di colloquio con il Santo Padre. Monsignor Ravinale sarà infatti affiancato da alcuni vescovi piemontesi: Enrico Masseroni (arcivescovo di Vercelli), Gabriele Mana (Biella), Alceste Catella (Casale Monferrato), Franco Giulio Brambilla (Novara), Pier Giorgio Micchiardi (Acqui Terme), Edoardo Aldo Cerrato (Ivrea), mentre ieri, lunedì, è stato il turno dei vescovi delle altre diocesi, guidati dallarcivescovo di Torino Cesare Nosiglia.
Monsignor Ravinale, in particolare, ha già preso parte ad una visita di questo tipo a metà anni Duemila, quando al Soglio di Pietro cera Papa Benedetto XVI, che tra laltro avrebbe dovuto incontrare nuovamente lo scorso marzo, ma poi le dimissioni dellattuale Pontefice emerito hanno fatto saltare i programmi. «La volta scorsa – ha spiegato nei giorni scorsi il vescovo Ravinale – ludienza è stata privata, ma penso che questanno, invece, avverrà insieme agli altri vescovi piemontesi». La richiesta di invitare ad Asti il Santo Padre, a nome dellAmministrazione comunale, è arrivata dal neo costituito Comitato Papa Francesco che, nei giorni scorsi ha incontrato il vescovo Francesco Ravinale, pregandolo di estendere linvito – e consegnare lo speciale dono – anche al cardinale Angelo Sodano e al cardinale Giovanni Lajolo, entrambi di origini astigiane (rispettivamente di Isola e di Vinchio).
E, questa, la seconda iniziativa ufficiale del Comitato – composto da Mariangela Cotto, Andrea Cerrato, Guido Sodano, don Dino Barberis e Laura Panelli – costituito per avviare progetti nel nome del Pontefice, viste le origini di Portacomaro Stazione. «Nei prossimi giorni queste bottiglie, che ricalcano quelle che ho consegnato personalmente nel 2002 allallora cardinale Bergoglio a Buenos Aires – ricorda Mariangela Cotto – saranno messe in vendita, prima tra tante iniziative che serviranno ad alimentare il fondo di solidarietà che metteremo in piedi per aiutare i tanti Astigiani in difficoltà economica a fronte di una prestazione lavorativa».
Elisa Ferrando