In occasione del ventennale della scomparsa di Paolo Spinoglio e del centenario della nascita dello scrittore Beppe Fenoglio, si inaugura la mostra “Le terre di Paolo Spinoglio e le parole di Beppe Fenoglio – LANGHE E RESISTENZA“ presso il MOMUC – Museo della Ceramica di Mondovì.
Sono vent’anni che Paolo non c’è più. Sembra ieri trovarlo nascosto, rapito, dietro una delle sue muse, le donne con il Burka. A Canelli, in regione Dota, in un grande capannone impasta, modella, cuoce le sue creature.
Genio inizialmente incompreso, riesce ad imporsi poco alla volta in zona e poi, via via, fuori regione per il suo estro, la linearità, l’essenzialità, il raccontare la vita. Sui muri i bozzetti delle sue opere, le scritte, i colori appena accennati. Ciò che usciva dal forno, o dall’arnese che utilizzava per modellare, non era mai banale. Era il frutto di un pensiero profondo, capace di penetrare realtà sconosciute. Questo era per me Paolo Spinoglio.