Oggi l’inaugurazione ufficiale, ma ieri c’è stata l’apertura in anteprima del monumentale presepe artistico in miniatura realizzato da Anna Rosa Nicola nel salone della canonica dell’Abbazia di Vezzolano, ad Albugnano.
Un posto magnifico per un presepe che non smette di stupire, commuovere, divertire. E non potrebbe essere altrimenti, perché sono i sentimenti e il cuore che muovono le mani abilissime di Anna Rosa da oltre 20 anni. Un passatempo personale, quello delle miniature, che fortunatamente l’artista ha voluto condividere con le migliaia di persone che ogni anno raggiungono l’abbazia per cercare le novità, ritrovare le botteghe più amate e fare il pieno di particolari di cui il presepe è ricco.
Tante anche le novità per l’edizione 2025/2026 (apertura fino al primo febbraio 2026 negli orari di apertura dell’abbazia ovvero dal venerdì alla domenica dalle 10 alle 17 e, per gruppi superiori alle 10 persone, prenotazioni al numero 349 577 29 32 o via mail info@lacabalesta.it dal martedì a giovedì e in base alla disponibilità di volontari).
Quella generale è l’allargamento della base sulla quale sono sistemati tutti i “tableaux” che, con l’aggiunta di tavoli, ora arriva ad una superficie complessiva di 72 metri quadri di presepe.
Non si butta via niente
All’inizio del percorso si trova uno dei nuovi personaggi realizzati da Anna Rosa: è la venditrice di pane raffermo. Una figura che esisteva davvero nel secolo scorso. Andava nelle panetterie a ritirare il pane invenduto della giornata e il giorno seguente, su un carrettino, lo vendeva per strada a chi non poteva permettersi quello fresco. Non si buttava via niente e anche i più poveri potevano acquistarsi un tozzo di pane.
Oggi sposi
Sulle gradinate della grande chiesa che domina tutto il presepe, dopo la processione dell’anno scorso, quest’anno arriva un matrimonio, con i due sposi incoronati da un un arc di fiori così piccoli da sfidare ogni legge di manualità.
Bambine che giocano
In uno dei passaggi da un fronte all’altro del presepe si trovano due bambine che popolano per la prima volta il villaggio costruito all’Abbazia. Una di esse corre dietro un aquilone mentre l’altra va sull’altalena. Il tema dei bambini è molto caro ad Anna Rosa che cede spesso e volentieri alle richieste del suo pubblico più piccolo, incantato dalle miniature.
Una punta senza temperino
Nuovo ingresso anche per il venditore di scope di saggina con la sua bottega in cui sono presentati tutti i momenti di lavorazione. Particolarmente interessante il particolare della preparazione del manico: la punta viene fatta con un particolare attrezzo che Anna Rosa ha trovato in alcune foto d’epoca e ha voluto riprodurre in tutti i suoi particolari.
Un banchetto da fiera
Arriva, per la prima volta, anche il torronaio con il suo banchetto che presenta una licenza artistica: i “ciucci” in miniatura confezionati nella loro bustina di plastica. In più di un’occasione, Anna Rosa ha spiegato che il suo non è un presepe filologico che rispetta fedelmente un’epoca storica. Sicuramente vi è una prevalenza di botteghe e personaggi che riportano agli inizi del Novecento, ma uno degli scopi della rappresentazione è anche quella di far divertire i più piccoli con la speranza di farli sognare e magari avvicinare ad attività che comportano la manualità. Riprodurre oggetti e personaggi da loro riconosciuti rientra in questa filosofia.
In cucina per le feste
Quasi al giro di boa del tavolone c’è una delle novità più entusiasmanti di di questa edizione del presepe. “Sbirciando” dalle finestre di una delle tante case del villaggio, si vedono le donne di casa che, in vista di una festa, preparano i tradizionali agnolotti alla piemontese. Dall’impasto con farina e uova in avanti, sono rappresentate tutte le fasi per arrivare alla pasta ripiena più amata in Piemonte. Ed è così realistico che ci si aspetta da un momento all’altro che le “cusinere” si animino e comincino a tirare davvero la sfoglia, riempirla, tagliare con la rotella realizzata partendo da una rondella dentata da orologiaio, per dare l’idea delle dimensioni con le quali lavora Anna Rosa Nicola.
La piazza del paese
Grazie all’allargamento della base del presepe, quest’anno è stato possibile realizzare una vera e propria piazza del villaggio, dove si concentra la fontana, le persone a passeggio (compresa la nonnina sulla sedia a rotelle) e i bambini insistono per andare a vedere lo spettacolo del teatrino ambulante di Migliarino.
La monumentale pasticceria
La grande novità di quest’anno (grande nel vero senso della parola) è la monumentale pasticceria su due piani che occupava così tanto spazio da spingere Anna Rosa a sistemarla su un tavolo a parte, per consentire anche di poterla osservare con calma più da vicino. E il tempo ci vuole per cogliere l’accuratezza delle decine di pasticcini in vetrina, uno diverso dall’altro. Oltre alle torte sotto le campane di vetro e, al piano di sopra, la sala da thé.
Una Madonna riccia
Come ogni anno, la Natività è il punto di arrivo dell’intero presepe, quello intorno al quale ruota tutto il villaggio. Ai suoi piedi i due laghetti che, nemmeno a dirlo, sembrano veri mentre sono invece il risultato di un sapiente uso della resina. Ogni anno la Sacra Famiglia cambia e questa volta la Madonna porta capelli mori e fittamente ricci.
Il resto del villaggio
Impossibile elencare tutte le botteghe che, negli anni, si sono via via aggiunte fino a dare vita al grande villaggio: materassaio, rilegatore, barbiere, orologiaio, negozio di caramelle, farmacia, sarto, la stessa Anna Rosa presepara e, in due diverse casette, il suo indimenticato papà Guido. Il negozio di latte e formaggi con la Carpigiani che dispensa panna fresca, il salumaio, il cestaio, le cantine di vino e il frantoio per le olive. La scuola con gli alunni che fanno lezione e, sopra le botteghe, la luce sulla vita quotidiana delle famiglie. Le venditrici di tappeti accanto ai contadini che preparano la bagna cauda con tanto di orto appena fuori casa. Lo spazzacamino, il vetraio, i pastori che dormono nelle grotte nel bosco vicino a “Notu” che coltiva la vigna.
Ogni personaggio, ogni casa, ogni bottega, ogni mestiere è una dedica a persone che Anna Rosa ha incontrato dalla sua infanzia in avanti. Storie che si possono trovare nel libro che ha scritto sul suo presepe e che è in vendita durante le visite. Insieme ai quaderni e ai taccuini di Carlo Cena, di Montanaro, che li realizza per hobby, interamente a mano, rilegatura compresa. Tutte le copertine sono dedicate a personaggi o botteghe del presepe di Anna Rosa.
Quest’anno potrebbe essere l’ultimo in cui il presepe viene allestito all’Abbazia di Vezzolano. Sta infatti marciando il ad Aramengo, nelle vicinanze del Laboratorio di Restauro Nicola, il cantiere per la realizzazione del Museo ARA destinato ad accogliere in forma permanente il presepe oltre alle altre opere in miniatura di Anna Rosa.
Nei giorni scorsi al museo di Vezzolano sono arrivati anche i ragazzi di Roundwood, videomaker di grande talento che hanno fatto le riprese per realizzare un documentario sul lavoro di Anna Rosa.