Prastaro Marco incontro giornalisti 2023
Attualità

«Vi racconto alcuni retroscena della visita di Papa Francesco»

Il vescovo Marco Prastaro ha incontrato i giornalisti in occasione della festa di San Francesco di Sales

«L’informazione è una delle coniugazioni del verbo essere liberi».
Così il vescovo Marco Prastaro ha introdotto, martedì scorso in Vescovado, il tradizionale incontro con i giornalisti astigiani in occasione del patrono della categoria, san Francesco di Sales.

La Giornata della comunicazioni sociali

Il giorno in cui, per lo stesso motivo, il Santo Padre ha pubblicato il messaggio per la 57esima Giornata mondiale delle comunicazioni sociali che si celebrerà il 21 maggio sul tema “Parlare col cuore. ‘Secondo verità nella carità’”.
«Quest’anno – ha ricordato il vescovo – Papa Francesco ha invitato a riflettere sulla necessità di ascoltare con l’orecchio del cuore. Ovvero, gli atti di ascoltare e comunicare devono basarsi sul tentativo di cogliere l’altro nella sua essenza, nel bene e nel male. Al riguardo, personalmente mi domando quale sete di potere si muova nel cuore di una persona come Matteo Messina Denaro per compiere gesti così atroci».

La visita del Papa

I riferimenti al Santo Padre sono poi stati protagonisti di lunga parte dell’intervento, in cui monsignor Prastaro ha riassunto i principali avvenimenti che hanno caratterizzato la diocesi astigiana nel 2022. Tra cui, in primo luogo, la visita di Papa Francesco il 19 e 20 novembre.
Il vescovo ha ripercorso le tappe che hanno portato all’organizzazione di un evento così eccezionale per l’intera città, a partire dalla telefonata ricevuta domenica 9 ottobre da Padre Leonardo Sapienza, prefetto della Casa pontificia. «Mi ha domandato se avessi avuto impegni per il 20 novembre», ha ricordato. «Io, in obbedienza al mio carattere, ho risposto che in programma c’era il rito di accolitato dell’unico seminarista astigiano, anche se avevo intuito qual era il motivo della telefonata, esplicitato subito dopo: il desiderio del Santo Padre di venire in visita ad Asti».
Da lì l’avvio della macchina organizzativa, definita «una grande esperienza di chiesa e un momento magico per la città».

I momenti privati

Monsignor Prastaro ha quindi svelato alcuni dettagli relativi ai momenti privati della “due giorni” che non aveva mai raccontato alla stampa.
«Tra le numerose lettere pervenute all’attenzione del Pontefice – ha confidato – il sabato sera ne ho consegnate di persona tre che mi stavano particolarmente a cuore: quella di Mario Pasino, commissario straordinario della casa di riposo “Città di Asti” che era sull’orlo del fallimento (tanto che è stata chiusa il 31 dicembre, ndr). Quindi la lettera dei carcerati della casa di reclusione di Quarto e quella di Stefano Accornero, il seminarista che il giorno successivo avrebbe ricevuto il rito dell’accolitato. Mi sono piacevolmente stupito, a questo proposito, che Papa Francesco abbia espresso il desiderio di conoscerlo di persona prima della messa, in Vescovado. Occasione in cui gli ha parlato e consegnato un regalo portato appositamente dal Vaticano. Un gesto di estrema finezza».
Altra notizia non nota, il fatto che, tra le persone accolte in Vescovado prima della messa per il momento del cosiddetto “baciamano”, era presente una famiglia che ha adottato tre bambine sopravvissute al naufragio di Lampedusa.

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