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Toponomastica: «Cosa c'entra il Nobel Montalcini con quel parcheggio?»
Attualità
Lettera al direttore

«Vi spiego tutto quello che non va nella Toponomastica cittadina»

L’ex responsabile del settore Toponomastica del Comune di Asti ci scrive per «evidenziare le più grossolane falle, anche per evitare che si continui a sbagliare, e dunque sprecare denaro pubblico»

Nella mia qualità di responsabile del settore toponomastica del Comune di Asti per molti anni, ho attentamente rispettato la normativa del Codice della Strada per tutti gli adempimenti relativi alla denominazione delle nuove vie e piazze così come ho applicato le disposizioni per l’ampliamento del centro urbano.

Inoltre nel tempo ho collaborato con il compianto prof. Venanzio Malfatto nelle sue molteplici pubblicazioni di storia locale anche mettendogli a disposizione i risultati dei miei studi e ricerche storiche nonché diverse carte da me redatte relative a tutta la città.

Necessitando di consultare tali carte per ulteriori studi e comparazioni ne ho chiesto la disponibilità all’ufficio toponomastica. Ma la mia richiesta, con pretesti vari, è rimasta inevasa.

Avendo notato che la più recente segnaletica stradale era in palese violazione del Codice della strada, né più era stata curata la leggibilità dell’ampliamento del Centro Urbano, con animo di collaborazione con ex colleghi mi sono permesso di farne cortese segnalazione sia all’assessore Boccia, sia all’ufficio toponomastica sia all’ufficio viabilità ma, constatato che nulla di quanto da me detto è stato preso in seria considerazione, non resta che evidenziare le più grossolane falle, anche per evitare che si continui a sbagliare, e dunque sprecare denaro pubblico, e chiedere che venga posto rimedio agli errori ed omissioni.

Per essere chiaro a tutti:

1) su di una targa stradale può solo essere indicato il nome del personaggio senza riferimento a titolo di studio, professione, data di nascita e di morte ecc.

2) su di un impianto stradale pubblico non possono essere installate frecce segnaletiche private di qualsiasi natura che necessitano di loro autonomo supporto (ovviamente autorizzato).

3) clamorosamente errata la individuazione della via P. Mascarino (persona degna e meritevole) nel bel mezzo di una curva stradale senza interruzioni; la via P. Mascarino avrebbe dovuto iniziare dall’incrocio con via Ungaretti fino all’incrocio con corso Casale. Con quale criterio si è scelta la soluzione attuata e nel rispetto di quale norma? E perché una targa bifacciale (più costosa) rispetto ad una monofacciale (dietro non vi sono case né viabilità)?

4) tutti gli ingressi più importanti della città necessitano di prolungamento del confine del Centro Urbano, come corso Alba che addirittura è privo delle segnaletiche di Confine Comunale.

Io amo la mia città e confido da un lato che vengano eliminate le storture adeguandosi al dettato del Codice della strada e, dall’altro, che mi venga consentito di continuare studi e ricerche di comparazione tra l’antico e l’attuale.

Piero Rogna

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