Mentre nella zona sud di Asti il Comune e l’Asp stanno avviando la raccolta verticale dei rifiuti, con la posa dei nuovi cassonetti smart elettronici, dall’altra parte della città c’è chi continua a ritenere che ogni lasciato è perso, specie quando si ha la necessità di disfarsi di un divano a due posti (abbondanti) e un materasso a due piazze.
Così coglie la palla al balzo e approfitta dei cassonetti dedicati al recupero dei vestiti usati per abbandonare il divano (rigorosamente in verticale, bontà sua, per non occupare troppo spazio) e il materasso per strada, anziché, con lo stesso sforzo fisico, lasciarlo gratuitamente all’Ecocentro di via Ceca.
Abbandoni di rifiuti straordinari che avvengono regolarmente in tutte le zone di Asti, nessuna esclusa, i cui responsabili non vengono quasi mai identificati, né multati, né fermati una volta per tutte. Invece a pagare, loro sì, sono i cittadini con la TARI sulla quale si riversano i costi delle pulizie straordinarie, se non di intere bonifiche, effettuate dall’Asp dopo il rinvenimento di ogni discarica abusiva.
Al di là dei costi, resta il fatto che abbandonare per strada divani, poltrone, parti di cucine e camere da letto, vicino ai cassonetti dei rifiuti, è un problema che sembra non avere soluzioni né usando le telecamere (nel caso siano presenti), né con l’aumento dei controlli e neanche con le eventuali squadre che dovrebbero segnalare le criticità sul decoro cittadino. Sono “storie di monnezza” che fanno discutere, che fanno arrabbiare e che, purtroppo, fanno più notizia delle tante storie di bellezza che Asti avrebbe da raccontare.