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Viaggio nei ricordi per i 50 anni della “Mazzarello”
Attualità

Viaggio nei ricordi per i 50 anni della “Mazzarello”

Domenica, durante la prima giornata che ricorda l’importante traguardo, è stata anche allestita la mostra fotografica che ripercorre i 50 anni di attività della scuola

“Il 15 ottobre del 1967 la Casa apre i battenti con tanta speranza. I lavori non sono ancora terminati e la comunità non è ancora costituita, ma due sorelle, pendolari dalla comunità vicina, iniziano l’opera dell’oratorio. Le bambine accolte sono soltanto due, con l’impegno di portare delle amichette la settimana successiva. Alla seconda domenica di oratorio sono 13, la terza domenica 27, dopo un mese salgono a 40 e, nell’arco di un anno, in occasione dell’inaugurazione dei campi sportivi, all’oratorio sono presenti circa 300 tra bambini e ragazzi”.

E’ quanto si legge nella Cronaca della Casa, il diario relativo all’istituto “Madre Maria Mazzarello” della Congregazione delle Figlie di Maria Ausiliatrice (Salesiane di Don Bosco), fondato appunto il 15 ottobre 1967 nell’attuale sede di via Conte Verde 182. La Casa aperta quel giorno prese il nome di “Madre Mazzarello”, e dal successivo mese di novembre cominciò il servizio di scuola materna (inaugurata ufficialmente nel maggio del 1968) e, dall’ottobre del 1968, quello di scuola elementare.

Le due scuole sono ancora attive e attualmente contano in totale 230 bambini e 16 maestre, mentre le suore della comunità sono 10. E se l’oratorio di cui si parla nella Cronaca è cessato da anni, l’attività svolta ha compreso nel tempo altre iniziative, come l’Estate ragazzi per i bambini delle elementari e delle medie, il coro “2000&7 Note”, nuove attività nel programma scolastico (dagli sport più diversi al corso di coding).

Le parole della direttrice

A guidare la Casa la direttrice suor Maria Torre, affiancata nel suo ruolo di responsabile da suor Isabella Maiolo. E proprio suor Torre riflette sull’importante anniversario raggiunto sottolineando una parola (speranza) presente nella Cronaca della Casa datata 1967.

«Anima dell’educazione, come dell’intera vita – afferma – può essere solo la speranza. Oggi, purtroppo, la nostra speranza è insidiata da molte parti e rischiamo di diventare uomini “senza speranza e senza Dio in questo mondo” (Ef 2,12). Proprio da qui nasce la difficoltà forse più profonda per una vera opera educativa: alla radice della crisi dell’educazione c’è infatti una crisi di fiducia nella vita. Invito quindi a porre in Dio la nostra speranza».

Per poi continuare: «Crediamo che, come don Bosco e Madre Mazzarello, anche oggi possiamo vivere la passione educativa, perché il Sistema preventivo (il metodo educativo usato da don Bosco, ndr) è sempre attuale. In una cultura caratterizzata da grandi mutamenti e in cui bisogna accogliere le sfide educative di questo tempo (dalla precarietà alle nuove tecnologie) – conclude – vogliamo restare fedeli ad alcuni punti fermi: spirito di famiglia, gioia, allegria, dialogo, fiducia».

Le testimonianze

Davvero numerosi i bambini che hanno frequentato la scuola in questi 50 anni, tra cui molti Astigiani che, ormai adulti, vivono in città. Tra loro Renzo Remotti (ex allievo negli anni 1973 – 1977), avvocato rotale, ex direttore dell’Archivio di Stato, da poche settimane tornato alla carriera prefettizia.

«Non ho molti ricordi della mia infanzia – afferma – ma certamente ricordo il primo giorno di scuola. Scuola che era divenuta la mia seconda casa. Suor Giuseppina, la nostra maestra, ha usato il metodo più moderno e, tra una lettura e un conto, vi era spazio per la musica, il teatro, la danza e la creatività. Tuttavia ritengo che il sapere più autentico che mi sia stato trasmesso sia il valore salesiano dell’educazione».

Ricordi positivi anche da parte di una mamma che, con i suoi tre figli, ha frequentato la scuola per 18 anni consecutivi dal 1974 al 1992.

«I nostri figli – è uno dei ricordi inviati alla scuola da Marisa Pasotto – continuano ad avere un simpatico ricordo della “Mazzarello” e delle loro maestre che rammentano con affetto: suor Caterina Oliva, suor Rosanna Gatto Monticone, suor Maria Oddone, suor Rita Pellerino, suor Rita Rabino. Non dimenticano le settimane bianche ad Etroubles, i pomeriggi trascorsi a giocare sulla pista al salto della corda o a pallavolo, le castagnate, le feste del grazie, le recite di Natale, la piscina d’estate, le mitiche olimpiadi».

I festeggiamenti

Due i momenti celebrativi previsti. ll primo si è tenuto domenica, quando, nella sede di via Conte Verde 182, si è svolta la giornata intitolata ”Insieme per ricordare” cui hanno preso parte il vescovo Ravinale, il sindaco Rasero e molte autorità locali.

Per l’occasione è stata anche allestita la mostra fotografica che ripercorre i 50 anni di attività della scuola.

Il secondo momento celebrativo si terrà, invece, sabato 21 ottobre, dalle 9 alle 13 nell’aula magna del Polo universitario astigiano in piazzale De Andrè. In programma il convegno dal titolo: ”Comunicazione ed educazione: possibili sinergie?”.

Si confronteranno sul tema Franco Calcagno, dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale, che parlerà de ”Il rinnovamento della scuola: tra ascolto e comunicazione. Coordinare azioni efficaci”; Giorgio Chiosso, docente di Pedagogia all’Università di Torino, che interverrà su ”I ragazzi tra virtualità e realtà”; Renato Grimaldi, docente di Sociologia generale all’Università di Torino, su ”Robotica educativa e pensiero computazionale”. E ancora, suor Elena Rastello, Figlia di Maria Ausiliatrice, su ”L’educomunicazione nella tradizione salesiana”. Infine Guido Sodano, presidente del Comitato Papa Francesco, presenterà il video su ”La comunicazione nell’alternanza scuola-lavoro: opportunità di esperienze ad Asti”.

Da ricordare che la scuola ha realizzato una pubblicazione con testimonianze di allievi, insegnanti, genitori e religiose, sia della scuola dell’infanzia sia di quella primaria, arricchita da numerose fotografie.

Elisa Ferrando

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