Cerca
Close this search box.
col
Attualità

Viaggio sensoriale internazionale alla scoperta delle Bulles Roses

Al Mercato Contadino di Campagna Amica col sommelier Davide Oglietti

Viaggio sensoriale internazionale alla scoperta de Le Bulles Roses, lo scorso fine aprile all’EnocAmica di Campagna Amica Asti, in compagnia del sommelier Davide Oglietti (foto), nell’ambito delle iniziative di promozione enoica promosse da Territori DiVini. In degustazione 7 etichette selezionate tra Italia, Francia e Slovenia, ovvero, tra Metodo Classico, Champagne e Metodo Martinotti, nel novero degli autoctoni, degli Oeil de Perdrix e Perpétuelle, con un’inaspettata incursione negli Ancestrali.

In apertura, una sintetica riproduzione cronologica delle principali tappe fondamentali dello spumante, da Dom Pierre Pérignon (1668) a Carlo Gancia (1850), da Federico Martinotti (1895) a Giulio Ferrari (1902) ed Eugéne Charmat (1910), fino a Guido Berlucchi (1961), senza tralasciarne altri minori che, comunque, hanno segnato la loro presenza tra le bolle italiane.

Soggettivi e divergenti i giudizi espressi dai winelovers e dai produttori presenti alla serata, rispetto ad una proposta, comunque, molto variegata per le diverse provenienze, basi ampelografiche e anche metodi di lavorazione/affinamento degli spumanti in degustazione. Ad accomunarli, invece, la longevità delle rispettive viti: di minimo 25/30 anni, ovvero, con apparato radicale particolarmente sviluppato.

Si è partiti con un Metodo Martinotti, autoctono, prodotto a Grana Monferrato con uve 100% Ruché, 7 mesi in autoclave con fermentazione in vasche d’acciaio, per poi proseguire con un altro autoctono, un Avezza Rosè Brut Metodo Classico da uve 100% Nebbiolo 18 mesi sui lieviti prodotto a Calamandrana su terreno calcareo marnoso. A seguire: un Metodo Classico modenese Brut Rosé 36 mesi sui lieviti con uve 100% Lambrusco; poi, un autoctono siciliano di Campobello di Licata 100% Nero d’Avola 36 mesi sui lieviti prodotto su terreno misto calcareo e gessoso; così, uno Champagne Oeil de Perdrix 100% Pinot Nero con 3 anni sui lieviti e prodotto a Bouzy in Francia; seguito da uno Champagne Cuvée Perpétuelle Extra Brut Rosè 40% Pinot Noir, 35% Pinot Meunier e 25% Chardonnay, 3 anni sui lieviti prodotto a Chamery in Francia.

Gran finale con un Ancestrale sloveno (Regione Brda), un Puro Rosé 2016 (70% Pinot Nero, 20% Ribolla e 10% Chardonnay) vendemmia tardiva, 24 mesi minimo sui lieviti. Curiosa quanto impattante l’apertura dell’Ancestrale che, come da rito, prevede: bottiglia capovolta almeno 24 ore prima dell’apertura, immersione del collo in una glacette di acqua fredda e degorgée al momento e rigorosamente in sott’acqua.

“Sappiamo bene quanto, il mondo del vino, sia complesso, articolato e, soprattutto, in continuo movimento nonché in costante evoluzione” spiega il Direttore Coldiretti Asti Diego Furia; “per tanto, riteniamo fondamentale un costante confronto, anche di tipo didattico, oltre che sensoriale, tra le esperienze dei diversi produttori, sia a livello locale e nazionale sia internazionale. Anche in questo ambito, Coldiretti Asti prosegue nella sua politica di promozione della cultura e della conoscenza, nonché dello scambio di esperienze, per meglio fare e comunicare le valenze ed eccellenze astigiane, in una prospettiva di crescita continua”.

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

Le principali notizie di Asti e provincia direttamente su WhatsApp. Iscriviti al canale gratuito de La Nuova Provincia cliccando sul seguente link

Scopri inoltre:

Edizione digitale