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Appello dei parenti

Villafranca: nasce un comitato spontaneo per salvare la casa di riposo

Hanno sfilato nel centro i cittadini della Valtriversa per tenere accesa l’attenzione sulla prossima chiusura della struttura
Hanno sfilato nel centro di Villafranca i cittadini della Valtriversa, raccogliendo l’appello dei parenti degli ospiti e dei dipendenti della casa di riposo Venanzio Santanera per tenere accesa l’attenzione sulla prossima chiusura della struttura, giunta alla fine dell’attività per l’impossibilità di coprire i debiti pregressi. Un debito accumulato per un mutuo con la Banca d’Asti di 600 mila euro e per fatture non pagate alla cooperativa Kcs della gestione dei servizi nel periodo 2020-2023, arrivato a 900 mila euro. E’ quest’ultimo a pesare sulla decisione del commissario straordinario che ha preso in carica la Santanera nel 2022 poiché la cooperativa ha richiesto un decreto ingiuntivo per il recupero delle somme che non può essere eluso.

Se c’è ancora una speranza di salvare la casa di riposo e la Fondazione Santanera lo si scoprirà questa mattina, martedì, perché ci sarà un incontro tra il comitato “Salviamo la Fondazione Santanera” e i rappresentanti della Kcs per tentare una transazione.

Il comitato nato spontaneamente per iniziativa di alcuni cittadini e sindaci della Valtriversa – tra i quali Villafranca, Cantarana, Maretto, Roatto, Baldichieri, Monale, Castellero – è presieduto da Vincenzo Gerbi, docente universitario ed ex vicesindaco di Cantarana. L’intento è quello di raccogliere le dichiarazioni d’intenti di chi è disponibile a donare un contributo sufficiente a soddisfare le richieste della Kcs.

«Il comitato è temporaneo ed è costituito allo scopo specifico di sostenere, anche attraverso la promozione di una pubblica sottoscrizione, la gestione commissariale della Fondazione Casa di Riposo “Dr Venanzio Santanera” nelle azioni di risanamento della Fondazione stessa, nel dichiarato tentativo di impedire l’avvio del procedimento di estinzione dell’Ente», si legge nell’atto di costituzione.

«Non abbiamo chiesto subito il versamento dei contributi ma solo la disponibilità a farlo perché vogliamo prima verificare se sarà possibile raggiungere un accordo con Kcs – ha detto Gerbi durante la manifestazione – solo se avremo un riscontro positivo andremo avanti con la sottoscrizione pubblica».

Fino a sabato scorso, giorno della manifestazione, il comitato poteva contare sulla promessa di donazioni di circa 100 mila euro, molto al di sotto della cifra richiesta da Kcs. Il comitato conta però di avviare almeno una trattativa di fronte alla prospettiva di una chiusura che allungherebbe i tempi di riscossione del debito e non garantirebbe la soddisfazione di tutti i creditori.

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