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Ex cava Rdb-pannelli solari
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Villafranca omaggia il mastodonte con “La Via del Tempo sulle tracce del Mare”

Coinvolti, in partenariato, Baldichieri e l’Università: si guarda ai fondi del bando Simbiosi

Con un progetto ambizioso, il Comune di Villafranca punta sul recupero ambientale dell’ex cava di argilla Rdb dove nel 1904 è stato trovato un mastodonte (Anancus arvernensis) vissuto tra 3,6-1,8 milioni di anni fa. In questo modo si renderà omaggio al periodo geologico del Villafranchiano, riconosciuto in tutto in mondo, che nel territorio della Valtriversa (Villafranca, Cantarana, Dusino, Roatto, ecc.) ha lasciato resti di esemplari fossili di grandi vertebrati terrestri, come il mastodonte, il rinoceronte, il bisonte conservati al Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino.

Da qui, se arriverà il finanziamento richiesto alla Fondazione Compagnia di San Paolo, decollerà “La Via del Tempo sulle tracce del Mare”, percorso per appassionati camminatori che, partendo da Villafranca, toccherà Baldichieri, dove sono stati scoperti il fossile guida Bufonaria Marginata e i preziosi denti di un delfino preistorico, la riserva di Valle Botto, con lo stupefacente affioramento di conchiglie lungo venticinque metri, il Museo Paleontologico di Asti, con le collezioni dei grandi cetacei fossili.

“E mentre si tracceranno i sentieri, in parte già esistenti – spiega il sindaco Anna Macchia – nell’ex cava Rdb, che ha alimentato in passato la fabbrica di mattoni, avvieremo un consistente intervento di pulizia, potatura e rinaturalizzazione finalizzato alla protezione e al recupero degli ecosistemi e della biodiversità. In un’ottica di sostenibilità ambientale creeremo infrastrutture verdi. Mettendo a dimora nuovi alberi, daremo vita al Bosco del Tempo che, in due suggestivi e originali spazi, accoglierà piante e arbusti di origine preistorica giunti fino a noi (come l’ontano, il salice, il liquidambar, tra i quali si aggiravano i mastodonti) ed essenze antismog, riconosciute per la loro capacità di migliorare la qualità dell’aria, delle acque e del suolo. Il passato sarà dunque strettamente connesso al nostro presente e a una visione di futuro rispettosa dell’ambiente e del pianeta”.

Il progetto prevede, in particolare, la piantumazione di 391 essenze arboree di origine preistorica, di 110 alberi antismog e di 60 specie arbustive, oltre alla creazione di un laghetto, ambiente che ricorderà le paludi che accoglievano i mastodonti. Nel Bosco del Tempo, oltre a conoscere le piante e la loro funzione (ogni esemplare sarà dotato di QRcode) ci saranno tavoli didattici con panchine per la sosta, lo studio, la lettura, il riposo e la meditazione. Già ora nell’ex cava, di proprietà comunale, un percorso circolare che dal basso sale in cresta consente una suggestiva passeggiata con osservazioni sul paesaggio circostante, mentre nella conca funzionano i pannelli solari.

Il progetto di paleontologia e paleobotanica, ideato dalla giornalista Laura Nosenzo, specializzata in tematiche ambientali e autrice del libro “Fossili e Territori”, vede come progettisti gli architetti Roberto Nivolo e Sonia Bigando e come responsabile del piano il geometra Mauro Pittarelli (Ufficio Tecnico di Villafranca). Il costo dell’intervento, quantificato in 120 mila euro, poggia sul contributo di 90 mila euro della Fondazione Compagnia di San Paolo e dei 30 mila assicurati dal partenariato tra i Comuni di Villafranca, Baldichieri, l’Università di Torino: collaborano i professori Marco Devecchi e Federica Larcher del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali ed Alimentari.

Anche Baldichieri utilizzerà le essenze preistoriche (73 in totale), antismog (77) e arbustive (20) per consolidare con l’ingegneria naturalistica il versante su cui insiste l’ex castello, i cui lavori di recupero si concluderanno quest’anno, e riqualificare la grande area esterna dello storica struttura, attuando anche il mascheramento del muro cimiteriale.

A Villafranca, intanto, guardano anche a un altro obiettivo. Dice il sindaco Anna Macchia: “Sempre nell’ottica di valorizzare il nostro passato, vorremmo realizzare, in collegamento con ‘La Via del Tempo sulle tracce del Mare’, il Centro di documentazione tecnica e scientifica, studio e ricerca sulla paleontologia e la paleobotanica: potrebbe trovare posto nei fabbricati dismessi dalla Rdb accanto all’ex cava. Postazioni multimediali con pannelli didattici forniranno un’approfondita conoscenza sul Villafranchiano e sulle scoperte avvenute nei nostri territori, mentre per i bambini funzioneranno due vasche di simulazione di scavo: perché la storia s’impara soprattutto divertendosi”. A settembre, intanto, si saprà se arriverà il contributo di Simbiosi.

Nelle foto: scorcio della grande ex cava con i pannelli solari; camminamento nella parte superiore dell’invaso.

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