Due milioni di euro investiti per la realizzazione di una nuova area produttiva e 1,5 milioni di euro per un nuovissimo impianto fotovoltaico di oltre 7.700 mq: sono queste le cifre che descrivono l’impegno della Util di Villanova d’Asti per affrontare le sfide del presente e del futuro. Sfide a cui l’azienda si prepara con una strategia che muove da due precisi imperativi: innovazione e sostenibilità.
La multinazionale, importante realtà industriale a livello globale nel settore dei sistemi frenanti per l’automotive, ha inaugurato mercoledì scorso l’area produttiva con le nuovissime presse ad alto tonnellaggio che proiettano la produzione nel settore della mobilità elettrica e nello sviluppo di nuovi prodotti ad alto contenuto tecnologico. Alla cerimonia erano presenti il prefetto di Asti Claudio Ventrice, il sindaco di Villanova Roberto Peretti, oltre ai vertici aziendali, in testa Vincenzo Manganelli, managing director della capogruppo Dea Capital, Fernando Bertoni, amministratore delegato di Util Group.
«Celebriamo con grande orgoglio la nuova area destinata alle operazioni meccaniche di precisione come parte integrante della nostra strategia per fornire nuovi prodotti e servizi destinati principalmente al mercato in forte crescita della cosiddetta e-Mobility – ha dichiarato l’Ad Bertoni – abbiamo infatti accettato le sfide del futuro proponendoci come fornitori di soluzioni per i sistemi dei veicoli elettrici ed ibridi, decisione accolta molto positivamente da importanti clienti globali già in portafoglio o nuovi».
Nella nuova area produttiva sono stati installati due torni a controllo numerico, una macchina filettatrice, una lavatrice per componenti, una macchina per la marchiatura laser e alcune macchine ausiliatrici che hanno impiegato 10 nuovi operatori, posti di lavoro di medio-alto profilo tecnico. Un investimento importante che impatta direttamente sul territorio e che ha generato nei due anni trascorsi 46 nuove assunzioni, dovute anche dalla volontà dell’azienda di mantenere il cuore dello sviluppo e ricerca a Villanova d’Asti.
«Quello italiano, nonostante gli investimenti negli stabilimenti esteri – ha spiegato Bertoni – rimarrà il centro di eccellenza del nostro gruppo. La qualità dei prodotti, riconosciuta nel mondo, e lo sviluppo che porta con sé è molto sentito tanto che abbiamo stabilito delle partnership con il Politecnico di Torino e con l’Università di Siena per proseguire su questa strada».
Diversificare è la politica aziendale inarrestabile. «Il mercato dell’auto è in crescita a livello globale ma in più lenta risalita a livello europeo – ha detto Carmelo Seminara, direttore marketing – lo sviluppo di nuovi prodotti a più alto valore intrinseco e di forte componente tecnologica ci aiuterà a staccarci dalla volatilità dei volumi che il settore automotive porta con sé».
Il nuovo reparto operativo supporta proprio le produzioni alternative che necessitano di meccanica di precisione: «Abbiamo investito circa 20 milioni di euro dal 2019 ad oggi in nuova tecnologia – ha spiegato Roberto Baccani, direttore operations e ingegneria – con le nuove presse ci proiettiamo nel mercato delle costruzioni e della mobilità elettrica, tenendo d’occhio la sostenibilità. Con l’applicazione di “best practice” abbiamo risparmiato il 15% dell’energia in azienda e con l’impianto fotovoltaico abbiamo prodotto da luglio già 500 megawattora di elettricità, 100 dei quali restituiti alla comunità come energia verde per la produzione eccedente il nostro fabbisogno».
Dai nuovi investimenti la Util si aspetta una crescita nei prossimi anni sia in termini di fatturato che in termini di know-how: «Dalla nuova area produttiva – conclude Fernado Bertoni – otterremo un riposizionamento dell’azienda nell’e-mobility con la produzione di componentistica per i motori elettrici, ma entriamo anche nel mercato dei mezzi agricoli e in altri settori industriali interessanti come quello delle costruzioni. I nuovi prodotti che stiamo sviluppando hanno un più alto valore tecnologico e di conseguenza anche una redditività maggiore. Stimiamo che nel 2023 da questo settore ricaveremo dal 15 al 20 per cento in più del fatturato».