Sono arrivati in 62 e sono rimasti in 30 i rifugiati afghani giunti alla Casa del Pellegrino di Villanova d’Asti nella notte tra il 24 e il 25 agosto. Un gruppo è infatti stato trasferito a Borgo San Dalmazzo.
Sono nuclei familiari con bambini anche molto piccoli che hanno avuto qualche difficoltà ad assorbire il cambiamento improvviso e l’arrivo in Italia, traumatizzati dallo stravolgimento politico nel loro paese e dal viaggio.
«Inizialmente abbiamo visto la diffidenza e la paura nei loro occhi – dice Alessandro Marrapodi, referente della Casa del Pellegrino – forse anche per qualche difficoltà di comunicazione. Utilizziamo l’inglese, ma non tutti lo conoscono. Uno dei rifugiati sa parlare un po’ l’italiano. Si comunica molto con i gesti. C’è voluto qualche giorno perché l’interazione fosse più serena. Ora riescono a chiedere ciò di cui hanno bisogno e si è creata una bella sintonia».
A Villanova è scattata subito la gara di solidarietà per dare sostegno all’accoglienza. Semplici cittadini hanno contattato il sindaco Christian Giordano o la Caritas per sapere come portare il loro aiuto, acquistando beni di prima necessità, soprattutto detergenti, detersivi, pannolini e biancheria intima. I negozianti hanno partecipato con donazioni dirette o raccogliendo la partecipazione dei loro clienti. La farmacia ha fornito il latte in polvere. Alla Caritas è stata aperta una sottoscrizione per raccogliere fondi per gestire la fase d’emergenza.
«La comunità villanovese ci è molto vicina – continua Marrapodi – dimostrando la sua grande umanità. Sono arrivati immediatamente aiuti, giocattoli per i bambini per regalare un sorriso che prontamente abbiamo visto fiorire sui loro volti, una volta superato lo spavento iniziale. Quando si agisce col cuore ci si sente subito parte della stessa umanità».
Tutti i profughi sono stati sottoposti a tampone e venerdì scorso hanno ricevuto il vaccino anticovid. La quarantena terminerà a fine settimana e potranno lasciare la struttura gestita dalla diocesi, raggiungendo la loro destinazione presso associazioni o famiglie disposte ad ospitarli.
Per salutarli mercoledì il sindaco ha deciso di offrire a tutti una festa a base di kebab.
«Un nostro concittadino che gestisce un’attività ambulante si è reso disponibile a portare il suo camion per servire un cibo della terra d’origine – commenta Giordano – un modo per fare un po’ di festa e per far sentire le persone a casa. Tanti cittadini mi hanno contattato privatamente per mettersi a disposizione. Non avevo dubbi che ci fosse questa bella manifestazione di solidarietà. Facciamo la nostra parte per far sentire la vicinanza a chi è portatore di tanta sofferenza».
Per ora non sono previsti nuovi arrivi, ma alla Casa del Pellegrino sono pronti e in comunicazione costante con la Protezione Civile che sta gestendo l’emergenza umanitaria dei profughi afghani che sbarcheranno in Italia. Le stanze lasciate dai primi arrivati per raggiungere il cuneese sono già state sanificate. Se necessario, nuovi rifugiati saranno accolti.
Nella foto la Casa del Pellegrino di Villanova d’Asti