L’appuntamento con il barbiere Matteo Messina lo ha fissato ancora prima di arrivare a casa, a Villanova, sabato pomeriggio. D’altra parte il lungo viaggio che ha affrontato, dal Trentino alla Calabria a piedi, non gli ha dato il tempo e l’occasione per tagliare la lunga barba cresciuta durante gli 87 giorni che ci sono voluti per raggiungere la meta: Brancaleone, in provincia di Reggio Calabria. Matteo è riuscito a portare a termine il suo viaggio in anticipo sui tempi che aveva programmato, nonostante abbia dovuto combattere con il freddo e il meteo non sempre favorevole incontrato al sud.
Il viaggio di ritorno, in treno, è stato più agevole. A casa ha trovato un vero e proprio comitato di accoglienza: nonni, genitori, zii, sorella e gli amici ciclisti tra i quali il vicesindaco Giorgio Arese.
C’era anche il sindaco Roberto Peretti che ha gli ha consegnato una pergamena di riconoscimento per l’impresa compiuta.
“Dietro ad ogni impresa c’ è una decisione coraggiosa di cui tu sei stato capace – ha detto il sindaco a Matteo – Iniziare un nuovo cammino spaventa. Ma ad ogni passo che percorriamo scopriamo come era pericoloso restare fermi”.
Un’impresa che Matteo ha voluto fortemente portare a termine, una sfida contro se stesso e contro una malattia che gli aveva impedito di continuare l’atletica agonistica che aveva intrapreso da ragazzo sotto la guida dell’allenatore Riccardo Negro proprio a Villanova. Allenatore che, inaspettatamente ha ritrovato proprio a Brancaleone, vicino a dove Negro si è trasferito dopo la pensione. Una chiusura di un cerchio, di un ciclo della vita da cui ripartire.
«L’arrivo in Calabria è stato il momento più bello – dice Matteo – dopo tutte le difficoltà del viaggio, la pioggia e la grandine dell’ultima settimana, è stato un vero toccasana».