Quello che si temeva, dopo le agitazioni del mese scorso, è diventato realtà: alla Util di Villanova d’Asti è stata consegnata, giovedì 15 luglio, la prima lettera di licenziamento ad un lavoratore che ha rifiutato la trasferta nello stabilimento messicano dell’azienda di componentistica. Il dipendente che ha ritirato la lettera di licenziamento era stato sospeso dal lavoro giovedì 7 luglio. Altri provvedimenti simili potrebbero essere presi nei prossimi giorni, visto che l’azienda aveva comandato a 5 dipendenti la trasferta oltreoceano e soltanto uno di questi ha finora accettato.

Gli scioperi proclamati da Fiom Cgil e Fim Cisl erano iniziati lo scorso mese per il mancato rinnovo dell’accordo sul premio di risultato, ma sulla trattativa, sulla quale era intervenuta anche la mediazione del Prefetto di Asti, era piombata improvvisamente la decisione dell’azienda di comandare la trasferta in Messico per cinque lavoratori entro il 20 giugno.

I sindacati avevano chiesto alla direzione della Util di cercare una soluzione concordata su base volontaria per trasferte di lungo periodo e così lontane da casa per poter gestire la propria vita familiare, ma anche se in un primo momento, davanti al Prefetto, l’azienda si era mostrata possibilista, ha poi deciso di proseguire sull’intenzione di “comandare” le trasferte come da contratto.

“Non comprendiamo come non sia possibile ricorrere alla scelta volontaria come è sempre stato fatto in passato, trattandosi, tra l’altro, di lavoratori a bassa professionalità – dichiarano le organizzazioni sindacali – le RSU, Fiom e Fim sono preoccupate per come la nuova dirigenza continua a non voler proseguire la via del dialogo e tornare quindi ad utilizzare come unico vero strumento di confronto le relazioni sindacali”.

Venerdì prossimo si terranno le assemblee sindacali in azienda per decidere quali azioni intraprendere per solidarietà con il lavoratore licenziato.