Si ritiene soddisfatto delle risposte ricevute dal sindaco e dall’amministrazione comunale?
«Come ho fatto mettere a verbale, mi ritengo parzialmente soddisfatto. Si poteva fare di più».
Come mai ha presentato tante interrogazioni?
«Le mie richieste arrivano tutte dai cittadini che mi contattano esternandomi le loro lamentele. Cerco di essere un tramite e portare le segnalazioni in Consiglio. Ci sono questioni che evidentemente per i cittadini sono più importanti di altre e che non trovano ascolto».
Ci sono domande per cui non ha avuto le risposte che si aspettava?
«Ci sono richieste che secondo me sono state sottovalutate come quella di permettere ai consiglieri di avere accesso agli atti da remoto. Per questioni di salute mi sono trovato nell’impossibilità di recarmi in Comune per accedere agli uffici e penso che nell’era dello smart working sia anacronistico che non ci venga consentita questa possibilità. Capisco le esigenze di sicurezza informatica ma credo che sia un problema superabile».
E quale altra domanda non ha avuto il riscontro che chiedeva?
«La possibilità di trasmettere in diretta streaming le riunioni del Consiglio comunale. Mi è stato opposto il regolamento che non lo prevede. In questo momento in cui c’è disaffezione per la politica, credo che la possibilità di assistere anche da casa ai Consigli comunali quando si discutono questioni che interessano i cittadini possa riavvicinare le persone alla gestione della cosa pubblica. Villanova già nel 2015 trasmetteva i Consigli in streaming. Dopo il Covid invece questa pratica è cessata e non capisco perché non reintrodurla».
Ha già annunciato nuove interrogazioni da sottoporre al Consiglio.
«Sì, continuerò a portare le segnalazioni che mi arrivano all’attenzione del Consiglio. Credo che ci voglia una maggiore collaborazione. Come consigliere mi ritengo un uomo del sì mentre registro che dalla maggioranza arrivano molti no».