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Villanova: via libera alla variantedel Piano regolatore
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Villanova: via libera alla variante
del Piano regolatore

Arriva al traguardo, dopo quasi 8 anni di iter, la Variante Strutturale al Piano Regolatore di Villanova, la prima e più importante variante allo strumento urbanistico del paese, avviata

Arriva al traguardo, dopo quasi 8 anni di iter, la Variante Strutturale al Piano Regolatore di Villanova, la prima e più importante variante allo strumento urbanistico del paese, avviata dall'amministrazione Peretti nel 2007 e conclusasi martedì scorso, 5 maggio, con l'approvazione definitiva del Consiglio Comunale guidato dal sindaco Christian Giordano e presieduto da Enrico Trinchero, presidente del consiglio comunale cittadino e assessore all'urbanistica proprio dal 2007.

«E' per me una grande gioia vedere conclusa questa variante – ha dichiarato con orgoglio lo stesso Trinchero, di fatto un po' il padre in pectore dell'intero strumento urbanistico- Si è trattato di un iter lungo e travagliato anche a causa dei continui cambiamenti di leggi e regolamenti avvenuti in corso d'opera, l'ultimo solo qualche mese fa, quando si era già in dirittura d'arrivo, ma a parte le arrabbiature che ci sono state lungo il percorso, i ritardi dovuti al riadattare lo strumento alle normative subentrate o subentranti, siamo finalmente arrivati al traguardo e devo ringraziare per questo innanzitutto gli uffici comunali, per il grandissimo lavoro svolto, in primis dal responsabile dell'Ufficio Tecnico, settore edilizia privata e urbanistica, geom. Giancarlo Nettini, che ha vissuto nei minimi particolari ogni risvolto di questa variante, quindi i suoi colleghi e collaboratori e via via tutti gli altri dipendenti coinvolti a vario titolo nella stesura di questa variante. Voglio ricordare a tutti che questo strumento urbanistico è stato il frutto di un grandissimo lavoro di squadra tra uffici, tecnici e amministratori e come tale deve essere recepito».

Trinchero ha poi ringraziato, per la collaborazione avuta, sia i consiglieri della precedente opposizione consiliare, Antonio Negro e Pino Giardino, che quelli dell'attuale minoranza, Gerardo Vuocolo e Claudio Oberto, «autori di un confronto aperto e ricco di consigli nell'interesse del paese». Frutto del lavoro di due amministrazioni comunali, una guidata da Roberto Peretti, l'altra da Christian Giordano, la nuova variante non stravolge di fatto quanto già dettato dal vigente piano regolatore, varato a fine anni ?90 dall'amministrazione di Carlo Arduino, ma impostato in buona parte del suo impianto dalla precedente amministrazione guidata da Ivo Bogetto.

«Abbiamo tenuto conto del periodo storico in cui ci troviamo – ha commentato ancora Trinchero – per cui abbiamo cercato di dare completamento alle zone di edilizia residenziale già esistenti, usando un occhio di riguardo per le esigenze dei cittadini che volevano magari fare piccoli aggiustamenti o ampliamenti delle loro proprietà. Anche in campo industriale non abbiamo previsto grandi aree di nuova edificabilità, quanto piuttosto recepito le richieste di ampliamento delle aziende già esistenti, cercando di perseguire una politica di minimo consumo del territorio e di massimo sfruttamento dell'esistente e in questo discorso vanno viste le autorizzazioni, peraltro non rifiutabili, alla conversione delle aree dismesse dell'ex Neirotti e dell'area Trevisan, che passano da industriali a commerciali».

Il tecnico comunale geom.Giancarlo Nettini ha illustrato ai presenti gli aspetti cartografici e l'iter progressivo dello strumento, evidenziando il lavoro di confronto continuo con Provincia, Regione e autorità competenti a vario titolo in materia, svolto dai progettisti (incaricati della variante gli architetti Sergio Cavallo e Maurizio Pugliese) e dai tecnici comunali. Positivo il commento dell'opposizione, con Gerardo Vuocolo ad elogiare le scelte condivise con la stessa minoranza di prediligere un ridotto consumo del suolo a vantaggio del recupero dell'esistente e Claudio Oberto soddisfatto anche per le scelte in campo commerciale, limitate alla riconversione di aree dismesse, senza stravolgimenti del tessuto territoriale per favorire eventualmente la grande distribuzione. La nuova variante prevede un incremento finale degli abitanti dagli attuali 5700 a circa 8.000.

Franco Cravero

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