Visita lampo a Nizza, con minimo preavviso, per lassessore regionale alla sanità Antonio Saitta, che giovedì ha fatto tappa al cantiere dellex ospedale della Valle Belbo e incontrato i sindaci
Visita lampo a Nizza, con minimo preavviso, per lassessore regionale alla sanità Antonio Saitta, che giovedì ha fatto tappa al cantiere dellex ospedale della Valle Belbo e incontrato i sindaci del territorio presso la sala consiliare nicese. A punzecchiarlo fin da subito il padrone di casa, il primo cittadino di Nizza Flavio Pesce: «Grazie per la verifica sul posto, un comportamento che apprezziamo. Le esigenze sanitarie dei cittadini sono le stesse dellaccordo di programma del 2008, ciò che è cambiato sono le disponibilità finanziarie della Regione e il contesto generale, allepoca solo provinciale, oggi più ampio. Credo che vada salvaguardata la possibilità di accesso ai servizi da parte dei cittadini, che le priorità siano la risposta alle emergenze e alle necessità sanitarie quotidiane».
Ad affiancare Saitta un vero e proprio stato maggiore tra cui il consigliere regionale Angela Motta, il direttore generale Asl At Valter Galante e il direttore generale della sanità regionale Fulvio Moirano. In sala sindaci da comuni piccoli e grandi e il presidente della Provincia di Asti Fabrizio Brignolo. La Regione Piemonte, ha spiegato lAssessore, è di fatto commissariata dal punto di vista della spesa sanitaria, e questo vincola molto le scelte; inoltre laccordo di programma sarebbe ormai svuotato e, anche in base delle nuove norme nazionali, non sarebbe pensabile un ospedale in senso tradizionale in Valle Belbo: «Il nostro impegno sarà nel cercare le risorse finanziarie per completare la struttura, servono circa 15 milioni di euro. Abbiamo incontrato limpresa, che giustamente protesta. Non appena avremo il finanziamento, torneremo a incontrarli proponendo modifiche al progetto, le stesse che vogliamo discutere con i sindaci del territorio».
Cè una certa urgenza, e questo è chiaro a tutti, ma Saitta non entra nel merito in quanto ne parlerà al tavolo tecnico con gli amministratori locali, che comunque dovrebbe svolgersi a breve. Tra le ricette dellAssessore, un ragionamento di rete a livello regionale che contenga la spesa, anche a Torino, per spostare risorse dove necessario, e la possibilità dellassistenza domiciliare come alternativa allospedalizzazione impropria. Molti i solleciti dalla sala: il sindaco di Rocchetta Palafea Giuseppe Gallo chiede lumi sul futuro dellospedale S. Spirito, anchesso tutto da definire; il presidente del CISA Gigi Gallareto domanda come possa lassistenza domiciliare sostituire il ricovero, se si tagliano risorse a entrambe. «Ci sono esempi positivi nelle zone montane spiega Saitta Finora il problema era la richiesta in parallelo di posti letto e servizi a domicilio. Ma contenendo le ospedalizzazioni improprie si possono trovare fondi per lassistenza domiciliare».
Fulvio Gatti