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Dettaglio dell’Aròn Hakkodeš, ovvero l’armadio dorato dietro il pulpito dove sono conservati i rotoli della Torah [foto Gabriele Picello]
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Visite alla Sinagoga di Asti durante la Giornata della Cultura Ebraica

Domenica le porte dell’edificio si sono aperte per accogliere visitatori e curiosi attirati dalla storia di un simbolo della città

Capita di rado di poterla visitare, ma la Sinagoga di Asti, in via Ottolenghi, nell’ex ghetto ebraico della città, è un luogo ricco di arte, storia e dove il tempo preserva ciò che una volta era il punto di riferimento più importante della comunità ebraica cittadina.

Ma in certe occasioni, come avvenuto domenica in occasione della XXII Giornata della Cultura Ebraica, è possibile tornare a vedere, dal vivo, le bellezze conservate al suo interno.

Per un giorno, grazie alle visite guidate, alcuni astigiani hanno potuto varcare l’ingresso della Sinagoga e immergersi nella sua bellezza. Un edificio che sappiamo essere già presente nel 1601 mentre la Sinagoga vera e propria, così come la conosciamo oggi, risale a una ristrutturazione del 1889.

Oggi la comunità ebraica astigiana non esiste quasi più e il problema della conservazione della Sinagoga, anche solo per i lavori di manutenzione ordinaria, si è posto più volte nel corso degli anni. L’edificio resta una testimonianza importante della presenza degli ebrei ad Asti e anche una delle mete turistiche che vengono mostrate, dall’esterno, durante i tour nel centro storico attraverso il vecchio ghetto.

Ad organizzare l’evento astigiano è stata la Comunità Ebraica di Torino in collaborazione con la Cooperativa ArteFacta Beni Culturali e Ambientali.

Nelle foto di Gabriele Picello, scattate in occasione della Giornata della Cultura Ebraica, possiamo mostrarvi gli interni della Sinagoga e alcuni suoi tesori.

 

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