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«Visite guidate nei musei per aumentare la “riserva cognitiva”»

L’Associazione Alzheimer ha tracciato un bilancio del progetto “Sei mesi d’arte” tra mostre e tour virtuali

Uscire, osservare, ricordare. Oppure restare seduti ma viaggiare con la mente. E’ quanto prevede il progetto “Sei mesi d’arte”, promosso dall’Associazione Alzheimer Asti – che si occupa di persone affette dalla malattia e dei loro famigliari – in collaborazione con la Fondazione Asti Musei, la storia dell’arte Vittoria Briccarello e la psicologa Martina Guelfo.
Il progetto è stato presentato ieri mattina nella sede dell’associazione, in via Scotti. Un percorso fatto di mostre, atelier d’artista e tour virtuali pensato per le persone con Alzheimer e per coloro che stanno loro accanto, dove la cultura diventa stimolo cognitivo ed emozionale.

Il progetto

Ha introdotto Marcello Francesconi, presidente dell’Associazione: «Non si tratta solo di una parentesi piacevole. Esperienze simili, iniziate oltre vent’anni fa al MoMA di New York, dimostrano che la fruizione guidata dell’arte può generare risposte inattese e aumentare la “riserva cognitiva”, ovvero la capacità del cervello di creare nuove connessioni. A livello comportamentale, ciò che muove è la curiosità: osservare un quadro o una scultura può riattivare ricordi, sensazioni, emozioni».
«L’obiettivo non era quello di spiegare l’arte – ha raccontato Briccarello – ma di farne un’occasione di incontro. Gli oggetti, le immagini, i colori diventano stimoli che aprono la memoria e attivano emozioni».
Nel corso dell’ultimo anno, il gruppo astigiano ha visitato realtà come Palazzo Mazzetti, La Crescentina di Fubine e l’atelier dell’artista Giovanni Tamburelli a Saluggia. Luoghi resi accessibili grazie a sedute comode, ambienti familiari, la possibilità di portare con sé gli animali da compagnia. Le visite si trasformano in momenti di socialità, dove le persone dialogano tra loro, osservano, condividono.
«In molti casi – ha spiegato Guelfo – abbiamo visto reazioni sorprendenti. Persone che si riattivano, sorridono, si sentono riconosciute. Il museo non è solo luogo da visitare, ma uno spazio che accoglie, che si modula sulle persone, che crea legami».

I laboratori

Per chi non può muoversi sono stati realizzati tre laboratori d’arte virtuale nella sede dell’associazione: viaggi guidati nella Cappella Sistina, agli Uffizi e fino all’isola giapponese di Naoshima, con l’ausilio di una lavagna interattiva. I partecipanti potevano esplorare ambienti a 360 gradi, toccare con mano mappe e oggetti legati all’esperienza, mentre le guide si vestivano “a tema” per rendere il tutto ancora più coinvolgente. L’iniziativa ha ottenuto inoltre un riconoscimento: il poster dedicato al progetto è stato accettato alla 35esima Conferenza europea sull’Alzheimer in programma a Bologna.

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