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Attualità

Vivere la scuola, anche al pomeriggio
E' l'educazione "alla pari"

Nasce la rete di scuole astigiane legate al progetto regionale "Noi", nato per contrastare le varie forme di disagio che affliggono gli studenti, da chi è vittima di bullismo a chi fatica

Nasce la rete di scuole astigiane legate al progetto regionale "Noi", nato per contrastare le varie forme di disagio che affliggono gli studenti, da chi è vittima di bullismo a chi fatica nello studio. Lunedì, nell'aula magna dell'istituto superiore "Castigliano", si è infatti tenuto l'incontro di accoglienza dei nuovi istituti che hanno deciso di prendere parte all'attività, portata avanti già da alcuni anni dall'istituto Castigliano, capofila del progetto: l'istituto comprensivo di Villanova, l'istituto comprensivo di Costigliole e l'istituto tecnico industriale Artom.

Il progetto è stato proposto dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Torino, accolto dall'Ufficio scolastico regionale e dalla Regione Piemonte e sperimentato in otto scuole piemontesi con la collaborazione delle Forze dell'Ordine e delle Asl locali. «E' una iniziativa – ha esordito Nadia Carpi dell'Ufficio scolastico regionale – che mira a favorire lo star bene a scuola attraverso iniziative di vario tipo che coinvolgono direttamente gli studenti, che ogni scuola può declinare come meglio crede».

«"Noi" è il titolo giusto – ha aggiunto il dirigente scolastico del "Castigliano", Ugo Rapetti – in quanto il primo compito della scuola è quello di insegnare regole e rispetto: Peccato che, purtroppo, per ragioni anche legate alla disegregazione della società e della famiglia, nella scuola si verificano problemi legati all'incapacità di rispettare gli altri, soprattutto i più deboli». Alla professoressa Roberta Borgnino il compito di ricordare la nascita dello Sportello studenti nell'anno scolastico 2002/2003, base di una numerosa serie di attività successive tra cui, appunto, il progetto "Noi". «Lo Sportello, che ora conta 30 studenti – ha spiegato a margine dell'incontro – è il punto di partenza in cui si sono inseriti negli anni numerosi progetti inerenti varie tematiche, dalla promozione dell'integrazione all'educazione alla legalità e al rispetto».

Per quanto riguarda "Noi", i ragazzi sperimentano la cosiddetta "peer education" (educazione alla pari). Dopo aver frequentato un apposito corso di formazione, si impegnano volontariamente a seguire compagni in difficoltà, sia per motivi legati all'attività didattica, aiutandoli a studiare o a fare i compiti, sia per altri motivi, per esempio per ragioni di disagio a scuola o in famiglia, raccogliendo le loro confidenze e parlandone con lo staff di docenti e consulenti dello Sportello che possono aiutarli. «Ora che entrano a far parte del progetto anche altre scuole – sottolinea Roberta Borgnino – potremmo pensare di ampliare l'attività insieme a loro, con lo Sportello studenti del "Castigliano" che potrebbe funzionare da punto di riferimento».

D'accordo Ennio Nebiolo, docente dell'istituto "Artom". «Di sicuro ci confronteremo con gli insegnanti del "Castigliano" – anticipa – in quanto vorremmo anche noi attuare uno Sportello studenti per prevenire situazioni di disagio con una tecnica "alla pari", chiedendo la collaborazione dell'Arma dei Carabinieri, molto apprezzata dai ragazzi nell'intervento in occasione dell'incontro al "Castigliano". Cosa che peraltro abbiamo già utilizzato in un'altra attività, ovvero la "Scuola aperta". Da due settimane, infatti, l'Artom rimane aperto per tre giorni a settimana fino alle 16.30 a favore degli studenti che vogliono rimanere a studiare parte del pomeriggio, con la supervisione di un insegnante e la possibilità di chiedere aiuto, se necessario, ai compagni più grandi».

Elisa Ferrando

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