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D'Esposito Alfonso
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«Vorrei rendere il circolo un centro importante per il quartiere Torretta»

E’ il proposito di Alfonso D’Esposito, nuovo gestore del “Don Gino Bosticco” che conta 150 soci e ospita anche il progetto comunale di Educativa territoriale

«Vorrei creare un ambiente familiare, facendo in modo che questo circolo sia un centro nevralgico del quartiere Torretta>.
Così Alfonso D’Esposito, astigiano d’adozione e proveniente da Sorrento, che da anni svolge con passione il mestiere di barista e cameriere, parla degli obiettivi che si è prefissato come nuove gestore del circolo Don Gino Bosticco di corso XXV Aprile, nei pressi della parrocchia N.S. di Lourdes.
Intitolato all’amato parroco che ha guidato la parrocchia dalla fondazione fino al 2001, anno in cui è mancato, il circolo è stato fondato negli anni Sessanta come semplice edificio in legno, tanto che era chiamato “Baracca”, per essere inaugurato nella veste attuale in muratura nel 1992.
Ma che a quell’origine fa ancora riferimento, tanto che sotto il bancone è riportata la scritta “La nuova baracca”.
Il circolo, che funziona da bar e ristorante, rappresenta da sempre un punto di ritrovo per i pensionati, non solo del quartiere, che si trovano soprattutto nel pomeriggio a chiacchierare, discutere o giocare a carte. Tra loro Orazio Piscopo, Filippo Trecarichi, che è iscritto da vent’anni, Giuseppe Scalzo e Giuseppe Sorce, che raccontano come tra gli argomenti di discussione preferiti dei soci ci siano la caccia e la pesca.

Il presidente Dezzani

Da sinistra don Paolo Lungo e Giuseppe Dezzani

«E’ un luogo di ritrovo dove si svolgono anche momenti ricreativi e conviviali», commenta il presidente, Giuseppe Dezzani. «Come bar e ristorante, dai prezzi calmierati, è aperto anche agli avventori sporadici, ma se lo si vuole frequentare allora è necessario tesserarsi. I soci attualmente sono 150, una cifra ben lontana dai 450 che lo popolavano nel 2015 e da quella degli “anni ruggenti” che il circolo ha vissuto dalla sua fondazione fino al Duemila. Di sicuro la pandemia ci ha creato molti problemi, perché diversi soci non hanno più frequentato a causa delle restrizioni necessarie nei periodi di contagi più elevati.
E poi incide la mancanza del ricambio generazionale. Negli ultimi vent’anni, da quando sono presidente, 70 – 80 soci sono mancati, ma non sono stati sostituiti da nuovi ingressi».
Il circolo è composto da due piani, quello terreno e uno sotterraneo dove è presente un salone da circa 200 mq in cui possono essere ospitati pranzi o feste. «Ad esempio – ricorda Dezzani – qui si svolge ogni anno il pranzo degli anniversari di matrimonio, festeggiati in parrocchia l’8 dicembre, quando si ricorda anche la fondazione della parrocchia». Non solo. Negli anni si sono susseguiti diversi incontri, per ultima la festa per i 60 anni del vescovo Marco Prastaro, lo scorso 8 dicembre alla sera.

Il progetto di Educativa territoriale

Il parroco don Paolo Lungo ricorda anche un progetto di carattere sociale che ha il suo “quartier generale” al circolo. «E’ un’attività di Educativa territoriale garantito dall’Amministrazione comunale – spiega – per contrastare il problema che si è verificato nei mesi scorsi in questa zona, con gruppi di adolescenti e ragazzi che si ritrovavano in piazzetta Nostra Signora di Lourdes e percorrevano le vie del quartiere facendo danni, disturbando e spaventando i residenti. Da un anno circa due educatrici del Comune vengono qui al circolo, al pomeriggio, per coinvolgere i ragazzi in attività divertenti e costruttive adatte alla loro età, come i tornei di calcio balilla, in modo da “allontanarli dalla strada”. Grazie a loro, in questi mesi il fenomeno si è parecchio attenuato».
Il circolo è aperto tutti i giorni dalle 7.30 fino alla sera dopo cena.

Il bocciodromo

Parte integrante del circolo Don Gino Bosticco è l’attiguo bocciodromo, che comprende un campo al chiuso e due esterni.
«I giocatori affiliati sono circa 40 – spiega il responsabile, Adriano Cirio – non soltanto residenti ad Asti ma provenienti anche dai paesi limitrofi. A gareggiare per noi c’è Giulia Marchisio, giovane promessa della boccia paralimpica, che è nostra affiliata e ha già vinto gare nazionali».
Altro affiliato, e componente del direttivo, è Aldo Macario, che nell’ambito dei corsi dell’Università delle Tre Età (Utea) tiene da circa cinque anni una scuola di bocce per la terza età due volte a settimana, che conta circa 50 partecipanti.
«Al bocciodromo – conclude Cirio – si può accedere in orario pomeridiano e, due volte alla settimana, anche alla sera».
Da ricordare, inoltre, che il campo al chiuso ospita gli allenamenti degli sbandieratori del Borgo Torretta. Sui campi esterni, invece, è stata montata lo scorso novembre una tenda da sei posti per ospitare i Pakistani arrivati in città e in attesa di asilo politico, seguiti dalla Caritas.

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