Dipingere le colline di Monferrato e Langhe
Sistema Monferrato anche questa settimana vi propone uno dei tanti percorsi di “ViA(E), dai Navigli alla Provenza lungo le antiche vie romane. In queste giornate di sole la voglia di uscire e fare lunghe passeggiate si fa sempre più intensa e allora l’invito è di andare là dove le colline si colorano con l’arte!
La Cappella del Barolo
La Cappella del Barolo di Sol LeWitt e David Tremlett è sicuramente uno dei primi e più riconoscibili progetti di recupero e valorizzazione del contesto ambientale delle Langhe con interventi di arte contemporanea internazionale. Nel 2019 ha compiuto vent’anni. In passato venne sempre utilizzata come riparo da temporali e grandinate per chi lavorava nelle vigne circostanti. La Cappella di SS. Madonna delle Grazie non fu mai consacrata e fu acquistata dalla famiglia Ceretto nel 1970. Tutto intorno il fantastico vigneto Brunate, nel cuore della DOCG del Barolo.
Uno degli edifici più famosi del territorio
Dopo anni di abbandono, ridotta ormai ad un rudere, è diventata uno degli edifici più famosi del territorio grazie alla famiglia Ceretto che nel 1999 ne ha affidato una reinterpretazione in chiave modernista al genio degli artisti Sol LeWitt e David Tremlett. Un connubio perfetto, tra un paesaggio incantevole e l’estro degli artisti. All’esterno forme geometriche in colori acidi e forti disegnate dall’americano Sol LeWitt, maestro dell’arte concettuale, mentre all’interno sono state utilizzate tinte morbide, stese con il palmo della mano dall’inglese David Tremlett. Questi contrasti e armonie si fondono nei riflessi acquei del pavimento marmoreo.
La scommessa di Coazzolo
A Tremlett alcuni anni dopo fu affidata un’altra scommessa, questa volta a Coazzolo, nella Langa Astigiana.
L’artista della Cornovaglia accettò la sfida di trasformare gli oltre 300 metri quadrati di superficie della Chiesa della Beata Vergine del Carmine, edificata alla fine del ‘600. La struttura è stata dipinta con la tecnica del Wall drawing, caratteristica dell’artista, con la superficie divisa in tre zone, ognuna con un colore dominante: in giallo l’atrio, il corpo della chiesa in terra di siena e in verde oliva basamento e sacrestia. Il risultato è un turbinio di colori, che si conformano piacevol mente all’ambiente collinare circostante.
Difficoltà ad avviare i lavori
Non fu facile dare inizio ai lavori: troppo strana, atipica la forma mentis artistica di Tremlett, troppo moderno il progetto. L’iter burocratico durò due anni, con il vaglio finale di ben quattro soprintendenti e due vescovi. Alla fine, la freschezza colorata di Tremlett ha abbattuto il provincialismo artistico tipicamente italiano e la chiesetta, tutt’ora consacrata, ora è meta di turisti da tutto il mondo. A vent’anni esatti dalla prima realizzazione il grande artista-viaggiatore inglese, specializzato nella relazione tra segno artistico, architettura preesistente e territorio circostante, che si esprime proprio attraverso il Wall drawing, è tornato per la terza volta in terra di Langhe per affrescare un’ulteriore cappella sconsacrata che fa parte dell’ex complesso cistercense (XVII secolo) di San Maurizio, a Santo Stefano Belbo che dopo un restauro conservativo, dal 2002 è stato trasformato in una struttu- ra d’ospitalità a cinque stelle della catena Relais&Chateaux, al cui interno si trova il ristorante gourmet Guido da Costigliole.
Le matite colorate
Ma un po’ ovunque le colline di Monferrato e Langhe si stanno colorando, pensiamo ad esempio alle grandi matite colorate che invitano a fare passeggiate nei vigneti, o alle ormai iconiche big bench (oltre 80!)…ogni tanto appese ai pali delle vigne iniziano a vedersi casette per gli uccelli, ma di questo ne parleremo in uno dei prossimi appuntamenti…è il progetto “Bottega del Monferrato Autentico”.
Andrea Cerrato