A lanciare il grido d’allarme è il Cogesa, il Consorzio dei servizi socio assistenziali di 70 comuni dell’area nord dell’Astigiano
Con un permesso di soggiorno per scopi umanitari ma senza casa, senza lavoro, senza prospettive, senza rete famigliare su cui contare: cresce il numero di famiglie di profughi sbarcati e assegnati all’Astigiano, con figli minorenni che entrano nel circuito dell’assistenza sociale locale.
Che rischia di collassare, se non arrivano risorse aggiuntive e se non si dà una programmazione meno approssimativa degli interventi.
A lanciare il grido d’allarme è il Cogesa, il Consorzio dei servizi socio assistenziali di 70 comuni dell’area nord dell’Astigiano.
In una lettera al Prefetto, il direttore Piero Botto e il presidente Angelo Marengo espongono le criticità di assistenza sociale nei confronti dei minori stranieri non accompagnati e di quelli presenti regolarmente sul territorio con le loro famiglie ma in situazioni di indigenza..
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Daniela Peira