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Stamina: il patteggiamento di Vannonispegne le speranze della piccola Sara
Cronaca

Stamina: il patteggiamento di Vannoni
spegne le speranze della piccola Sara

Esattamente un anno il tribunale di Asti confermava il provvedimento nei confronti degli Spedali Civili di Brescia ordinando loro di avviare la cura con Metodo Stamina nei confronti di una bambina,

Esattamente un anno il tribunale di Asti confermava il provvedimento nei confronti degli Spedali Civili di Brescia ordinando loro di avviare la cura con Metodo Stamina nei confronti di una bambina, Sara (nome di fantasia per tutelare la sua privacy) la cui famiglia si era rivolta ai giudici per ottenere di inserire la figlia nella lista dei pazienti da sottoporre alle infusioni. E’ cominciata da allora una lunga attesa che si era protratta fino all’estate e che sembrava doversi interrompere in autunno con l’inserimento nell’elenco dei “nuovi” pazienti. Ma il precipitare degli eventi a carico dei promotori di Stamina hanno rallentato e poi bloccato tutto. Fino al processo per truffa che si sta svolgendo al tribunale di Torino a carico proprio di Vannoni ed Andolina.

Con un colpo di scena: nei giorni scorsi Davide Vannoni ha accettato il patteggiamento ad un anno e 10 mesi, sospesi con la condizionale, a fronte del ritiro del ricorso al Tar del Lazio avanzato contro le valutazione del comitato scientifico sulla validità delle cure. Un atto che, nella sostanza, equivale ad una rinuncia da parte del fondatore di Stamina Foundation di proseguire con il metodo delle staminali nella cura delle malattie degenerative. Sfuma così la possibilità per Sara di essere sottoposta alla cura sperimentale e per i suoi genitori si tratta di una grande delusione, soprattutto un colpo alla loro incrollabile fiducia nel metodo, sostenuta dai risultati e dalle esperienze di altri genitori di bambini e ragazzi colpiti da malattie per le quali la medicina tradizionale non aveva più alcuna soluzione. Ma la loro convinzione della bontà di Stamina non viene meno.

«Capisco la scelta del professor Vannoni –commenta la madre di Sara – tanto qui in Italia non sarebbe mai stato possibile portare avanti una sperimentazione seria e serena. Tutti contro di lui e tutti contro Stamina, che senso avrebbe avuto andare avanti? Troppi ostacoli, troppa gente contro».  Con l’amaro in bocca per quanto riguarda il futuro della figlia: «Ci hanno tolto l’unica speranza di cura per Sara. Nessuno di noi si illudeva pensando ad un totale recupero dei danni provocati dalla malattia, ma qualunque piccolo passo in avanti avrebbe significato una migliore qualità della vita per lei e per quelli come lei che non hanno alcuna risposta dalle cure finora tentate».

La madre di Sara non capisce tanta acredine contro chi ha promosso Stamina in Italia: «Non c’è stato nessuno, a partire dai dottori Vannoni ed Andolina, che mi abbiano promesso che Sara diventerà una bambina normale, che camminerà o parlerà, ma vederla soffrire anche solo un po’ meno o riuscire ad eliminare dalla sua terapia qualche farmaco sarebbe già un grandissimo successo per me e per mia figlia – e conclude – Come possono dire che non ci sono stati risultati? Esistono video e testimonianze di genitori, assistenti, medici, infermieri che confermano piccoli ma significativi passi in avanti su bambini curati con Stamina. Certo, non funziona su tutti, come accade per le cure della medicina tradizionale,  ma valeva la pena tentare».

Daniela Peira

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