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120mila chilometri in solitaria«Ho fatto una scelta radicale: cambiare vita»
Cronaca

120mila chilometri in solitaria
«Ho fatto una scelta radicale: cambiare vita»

È un vagabondo per il mondo, ma non lo fa per battere un record o macinare chilometri, ma per altro, ben altro. Partito il 22 marzo da Piazza San Secondo ad Asti, Mauro Dagna, 46enne, lascia tutto e

È un vagabondo per il mondo, ma non lo fa per battere un record o macinare chilometri, ma per altro, ben altro. Partito il 22 marzo da Piazza San Secondo ad Asti, Mauro Dagna, 46enne, lascia tutto e segue un sogno. Ora è a Roma e presto, il 10 maggio partirà in direzione Etiopia per percorrere il viaggio intorno al mondo: durata 2 anni, 6 continenti, 73 nazioni, 120.000 chilometri, tutto su due ruote.

Dall’età di 15 anni Dagna fa viaggi, zaino in spalla ed è proprio da uno di questi che nasce l’idea: «Ero in Patagonia – racconta Dagna – e mentre uscivo da un ostello vedo un motociclista, un francese che stava facendo il giro del mondo… ora è arrivato il momento giusto per me. Ho fatto una scelta radicale: cambiare vita. Avevo un lavoro “sicuro”, ma nel 2011-2012 ho sentito crescere il desiderio di partire, la voglia di cambiamento si è fatta sentire forte: ho mollato tutto e deciso di seguire un sogno, un progetto, di fare qualcosa di attivo, di concreto per gli altri e qualcosa di vero, di reale per me stesso, per trovare un altro pezzo di me». Viaggiare in solitaria, una sorta di viaggio nel viaggio, dentro se stessi e nel mondo, un itinerario dove metti alla prova la tua esperienza, il tuo carattere, ti misuri con tutto e tutti. «Viaggiare mi ha trasformato tantissimo, è una “medicina” per me, questo giro intorno al mondo una vera “cura” per raggiungere la serenità piena, lo scopo ultimo; quando viaggi devi abbandonare le maschere che si usano nel quotidiano».

Con un piccolo viaggio di prova, sperimentato nel 2012 per circa un mese attraverso i Balcani e il Mar nero, Dagna è ora pronto per il grande “tour”. Alla ricerca personale, il vagabondo unisce una missione, uno spirito umanitario che verte su due obiettivi principali: uno è cercare fondi per la vaccinazione contro il morbillo per combattere la cecità infantile nel mondo, un progetto promosso dalla Lions Foundation e appoggiato finanziariamente dalla Fondazione Bill & Melinda Gates e Gavi Alliance che si propone di vaccinare 700 milioni di bambini in 49 paesi entro il 2020 (www.lcif.org). L’altro, nato in quel di Asti, dove opera Albergo Etico che forma ragazzi Down (metodo download) per introdurli nel mondo del lavoro, è mirato alla ricerca di fondi per la costruzione dell’Albergo Etico, una struttura ricettiva a 5 stelle dove ragazzi con sindrome di Down possano ricoprire mansioni turistico-alberghiere (www.albergoetico.it).

Dagna prevede di contattare almeno 200 Lions club al mondo, diffusi soprattutto in America: «Al momento ne ho già incontrati una decina e sono a Roma per parlare con enti religiosi e governativi e sono anche in attesa di sapere se l’Ethiopian Airlines può appoggiarmi con un viaggio gratuito o per me o per la moto. Da Roma le tappe saranno Etiopia, kenya, Tanzania, Zambia e poi Sud America, Nord America, Australia, Sud Est Asiatico… i soldi che raccoglierò saranno trasferiti su un conto dedicato “vagabondo per il mondo” al Lions Club Alfieri di Asti. A fine viaggio tutto il ricavato sarà diviso in parti uguali tra Lions Foundation e Albergo Etico».

Il suo viaggio è sostenuto in larga parte dalla Lavazza (con il supporto di sponsor tecnici), da Dagna stesso e da alcuni contributi di privati; infatti, c’è anche l’operazione “adotta il vagabondo, contribuisci al suo viaggio”- un panino per il vagabondo”, attiva sul suo sito www.vagabondoperilmondo.com. «Parto rilassato- aggiunge Dagna- non serve preoccuparsi, è la testa, la mente che conta. L’unico paese che mi preoccupa leggermente è il Messico, per la microcriminalità su strada o la situazione in Pakistan e in Iran, ma per ora è tutto ok». Il viaggio del “cavaliere senza maschere” sarà su una due ruote del 2009 dal taglio semplice, un maxi enduro, l’Honda Africa twin, che non ha parti elettriche, ma solo meccaniche. Il motto d’autore che accompagna il “vagabondo per il mondo”: “Vai con fiducia nella direzione dei tuoi sogni, vivi la vita che hai sempre sognato” di Henry David Thoreau.”

Roberta Arias

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