30 anni. Per Pasqualino Folletto il massimo della pena, al netto dello “sconto” per via della scelta del rito abbreviato
30 anni. Per Pasqualino Folletto il massimo della pena, al netto dello “sconto” per via della scelta del rito abbreviato. E’ arrivata poco fa la sentenza dettata dal gup Giannone al reo confesso dell’omicidio di un anno fa in cui perse la vita Maria Luisa Fassi, aggredita e accoltellata da 45 fendenti nella tabaccheria di via Volta che gestiva con il marito.
Il giudice ha accolto la richiesta del pm Tarditi cui si era associata la parte civile rappresentata dall’avvocato Pierpaolo Berardi per conto di marito, figli, genitori e sorella della vittima. Folletto, dunque, era capace di intendere e di volere quel tragico mattino del 4 luglio 2015 quando è entrato nel negozio già armato di coltello con l’intenzione di compiere una rapina ed era ugualmente lucido quando ha reagito alla resistenza della donna trucidandola.
Il suo difensore, l’avvocato Silvia Merlino, aveva chiesto le attenuanti generiche e l’esclusione dell’aggravante della crudeltà per sperare in una condanna sotto i 25 anni. Sottolineando anche il movente della rapina, ovvero quella dipendenza dal gioco che spingeva Folletto ad una costante ricerca di denaro.
Alla lettura della sentenza Folletto era presente, scortato dalle guardie penitenziarie mentre non era presente nessuno della famiglia di Maria Luisa.
d.p.