A premere l'acceleratore sul progetto di individuazione di zone sicure in cui far prostituire le ragazze è il Piam che ha anche inviato una lettera al Sindaco per organizzare una serie di incontri e un tavolo di lavoro tecnico fra forze dell'ordine, istituzioni e operatori sociali.
Ne avevamo già parlato nel nostro viaggio nel mondo della prostituzione astigiana, con l'unità di strada del Piam in occasione della festa dell'8 marzo e ora la proposta arriva direttamente sul tavolo del Sindaco Brignolo. Si tratta dello zoning, un sistema di gestione delle zone di prostituzione delle città che conta già alcuni esempi in altre città d'Italia. Intanto sgombriamo il campo da quello che lo zoning non deve essere: non è un quartiere a luci rosse, non è un "recinto" per prostitute, non è la ghettizzazione di porzioni cittadine piuttosto di altre.
Al contrario è una ricerca partecipata fra istituzioni, forze dell'ordine, soggetti sociali che si occupano di prostituzione, cittadini residenti, associazioni di categoria, di alcune zone cittadine dove la presenza delle ragazze si può concentrare senza arrecare fastidi o disturbi. Anzi, in alcuni casi, può addirittura trasformarsi in una sorta di presidio di aree completamente abbandonate di notte. Luoghi riparati, bene illuminati, non frequentati da residenti o lavoratori, su strade facili da raggiungere da forze dell'ordine o mezzi di soccorso in caso di emergenze per garantire un minimo di "rete" e di sicurezza intorno alle ragazze che si prostituiscono.
Oggi molte delle ragazze che lavorano di notte sulle strade, sono situate in posti bui e isolati, in balia di ogni genere di violenza e, in caso di aiuto, non sempre riescono a chiamare o, se ci riescono, non riescono a spiegare dove si trovano per essere soccorse. Alberto Mossino, presidente del Piam, l'associazione che ha istituito l'unità di strada e si occupa da anni di queste problematiche legate alla sicurezza e alla salute delle ragazze spiega: «I recenti casi di cronaca che parlano di aggressioni in strada delle ragazze ci spingono a portare avanti il progetto di zoning. E' uno strumento serio di contrasto, non costa niente e porta ad un forte abbassamento della conflittualità sociale tra sex workers e cittadinanza».
Non è la prima volta che si parla di zoning in Comune e proprio come sintesi dei precedenti incontri ed accordi, Mossino ha inviato anche una bozza di programma per dare concretezza al progetto ed avviarlo al più presto.
Primo impegno quello di convocare un tavolo operativo a cui siano presenti tutte le forze dell'ordine, la Prefettura, i Servizi Sociali, l'Asl e il Piam.
Daniela Peira