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Cronaca

Asti, antidroga: arrestati spacciatori
con 21 giovani e 2.5 chili di cocaina

I dettagli dell'operazione dei carabinieri che questa mattina, martedì, ha impegnato 300 militari, due unità cinofile e un elicottero. Arrestati 21 giovani, sequestrati 2,5 chili di cocaina e documentato il traffico per oltre 30 chili dall'Olanda all'Astigiano. Difficilissimo stare dietro agli arrestati perchè avevano nomi e documenti falsi, cambiavano continuamente casa, auto e telefonini…

Tutti giovanissimi che spacciavano soprattutto a coetanei astigiani. Ma anche "anelli" importanti della catena dello spaccio di cocaina che tenevano i contatti a Rotterdam ed Amsterdam con i grandi importatori europei dalla Colombia. «Abbiamo tagliato un "ramo" di un grande albero di spaccio della cocaina» hanno commentato poco fa i carabinieri del Comando provinciale di Asti al termine di una vasta operazione che da stamattina ha visto impegnati circa 300 militari in tutto il Nord Italia. In manette sono finiti 21 albanesi, alcuni residente ad Asti, che facevano parte di una grande e capillare organizzazione dedita allo spaccio di cocaina. Un'operazione iniziata quasi tre anni fa e condotta con metodi investigativi della "vecchia scuola", pur contando su nuove tecnologie.

Asti era considerata uno dei "magazzini" della droga di terzo livello: le grandi partite venivano ritirate in Olanda, poi venivano divise fra le grandi città del Nord Italia come Torino e Milano e, successivamente, finivano in basi logistiche come la nostra città dalla quale partivano altri importanti quantitativi verso Udine, Brescia, Savona, Genova, Pisa, Parma. Oltre, ovviamente, allo spaccio al minuto che, sul nostro territorio, interessava soprattutto giovanissimi acquirenti (dosi vendute a 35-40 euro il grammo) e i frequentatori di locali di intrattenimento della zona.
Un'indagine difficile perchè i personaggi coinvolti sono praticamente tutti clandestini, hanno sempre fornito nomi falsi e diversi, girano con documenti di identità falsi, hanno una fortissima mobilità da una città all'altra, da una casa all'altra, cambiano continuamente automobili (regolarmente intestate a prestanomi) e fanno un uso smodato di sim telefoniche per non essere rintracciati ai cellulari.
A questo si aggiungono i numerosi "alias" con i quali sono registrati dalle banche dati delle forze dell'ordine e, se non bastasse, fra di loro si chiamano con nomignoli come Tarzan, Tino, Ciccione, Bimbo rendendo ancora più difficile seguire le loro tracce.

Per questa operazione, denominata Cocash, i carabinieri astigiani hanno fatto anche ricorso ai cosiddetti "sequestri ritardati"; si tratta di occasioni in cui, nel corso dell'indagine, gli inquirenti sono venuti a conoscenza della presenza di ingenti quantitativi di cocaina ma non li hanno sequestrati subito per non compromettere l'esito dell'intera inchiesta. Ma quegli stessi quantitativi sono stati filmati o fotografati, quindi documentati e sono entrati a tutti gli effetti a fare parte della grande mole di accuse mosse a carico degli indagati e degli arrestati.
Un colpo di fortuna è arrivato quando, nel corso di una ispezione nel covo logistico e operativo astigiano, in pieno centro cittadino, è stato trovato un taccuino che rappresentava il libro mastro degli spacciatori, dove erano annotati nomi, località, quantitativi, costi, rimanenze, spese, debiti e altri importanti appunti.

"Cd, film, foto, ricaricarica telefonica da 10" erano tutte parole in codice che gli investigatori hanno estrapolato dalle conversazioni dei tanti personaggi coinvolti nello spaccio di cocaina. Uno ha anche candidamente affermato «se vendessi mezzo chilo di coca mi toglierei tutti i debiti».
Questo e molto altro è finito nell'ordinanza di carcerazione richiesta dal pm Chiavazza e firmata dal gup Rocci cui questa mattina i carabinieri hanno dato esecuzione. In un'abitazione sono state trovate anche tre pistole con matricola abrasa.

Daniela Peira

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