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Cronaca

A Moncalvo la posta
arriverà in buca a giorni alterni

Alle indiscrezioni non da tutti colte ha fatto seguito la comunicazione ufficiale di Poste italiane. Nei giorni scorsi sono stati recapitati gli avvisi a tutti quegli utenti che, a partire dal

Alle indiscrezioni non da tutti colte ha fatto seguito la comunicazione ufficiale di Poste italiane. Nei giorni scorsi sono stati recapitati gli avvisi a tutti quegli utenti che, a partire dal prossimo 5 ottobre, saranno coinvolti dalle sostanziali novità nel recapito della corrispondenza. Una vera e propria rivoluzione che interesserà in gran parte le colline del Nord Astigiano, toccando centri di ogni dimensione a testimonianza di un taglio del servizio lineare. Perché di riduzione di servizio si tratta visto che il postino giungerà a giorni alterni con consegne limitate ai giorni dispari una settimana (lunedì, mercoledì e venerdì) e pari quella successiva (martedì e giovedì). Si tratta dell’attuazione di un provvedimento definiti sperimentale della durata di cinque anni che ha avuto il via libera dall’AgCom, Autorità per la garanzia nelle comunicazioni.

A livello nazionale sarà coinvolto lo 0,6% della popolazione che percentuale che decuplica se si analizza l’area aleramica e quella della Val Rilate e Versa. Posta nelle buche ogni due giorni ma anche ogni quattro (da giovedì al lunedì successivo) per i residenti di Moncalvo come quelli di Calliano, Grazzano Badoglio, Casorzo ed ancora Penango, Scurzolengo, Tonco, Frinco per proseguire con Castagnole Monferrato, Grana, Viarigi, Montemagno, Refrancore, Castello d’Annone, Cerro e Rocchetta Tanaro proseguendo con Montiglio Monferrato, Montechiaro, Robella, Moransengo e Piovà Massaia. Considerando che i centri della provincia di Asti sono complessivamente 23 spicca la forte disparità di trattamento riservata all’area Nord dove sono concentrati la quasi totalità degli sportelli interessati. La comunicazione agli amministratori è arrivata quasi silenziosa in periodo estivo. Ma non è passata inosservata suscitando la pronta reazione.

«Non è ammissibile che ci tolgano i servizi dalla sera alla mattina. Trovo vergognoso poi che un simile progetto organizzativo abbia l’assenso di Anci e AgCom. Pretendiamo un incontro anche con la presenza di questi ultimi per comprendere le motivazioni di questa scelta», tuona Paolo Belluardo, primo cittadino di Calliano. Il sindaco non ha perso tempo ed ha chiesto al presidente reggente della Provincia Marco Gabusi un incontro. «Sono favorevole ad una mobilitazione coinvolgendo tutti gli amministratori interessati e che ritengono come questa scelta aziendale sia un gravissimo danno per la nostra popolazione», prosegue Belluardo. Gli fa eco a pochi chilometri di distanza Aldo Fara, sindaco di Moncalvo il centro più popoloso dell’Astigiano coinvolto dalla riorganizzazione.

«E’ solo l’ultima tegola che cade addosso ai piccoli Comuni, che cade senza che ci venga chiesto un parere, un’opinione che le decisioni vengano concertate. Ci tagliano i trasporti, tolgono le scuole riducono i servizi ma in compenso ci danno il riconoscimento Unesco». A lamentare uno scarso coinvolgimento anche Giuseppe Caggiano, dirigenti postali Cisl: «Il piano non è stato concordato ci aspettiamo che l’Azienda sieda ad un tavolo per pianificare la costruzione delle nuove zone così da poter garantire un buon servizio». Per alcuni cittadini comunque le novità da Poste italiane sono già arrivate con il rientro dalle vacanze visto che presso alcuni uffici si è ridotto l’orario di apertura al pubblico. E’ accaduto allo sportello di Grazzano come a quello di Casorzo che già nei giorni scorsi sono passati da sei a tre giorni di apertura.

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