Collegio di giudici severo quello che ha sentenziato sette anni di condanna per il tentato omicidio di un cittadino romeno che vive a Canelli. Nonostante il pm avesse chiesto lassoluzione per
Collegio di giudici severo quello che ha sentenziato sette anni di condanna per il tentato omicidio di un cittadino romeno che vive a Canelli. Nonostante il pm avesse chiesto lassoluzione per lalbanese imputato del grave reato. I fatti risalgono allottobre del 2011 quando in viale Indipendenza avvenne un grave accoltellamento che lasciò per strada, in gravissime condizioni, Chepcel Sorin, 44 anni: venne colpito alla testa, al collo, alladdome e alle mani e, durante i soccorsi, andò anche in arresto cardiaco per la copiosa emorragia di sangue che seguì alle coltellate. I connazionali che vivevano con lui, avevano raccontato che qualche ora prima erano rimasti coinvolti in una violenta discussione con due albanesi per questioni legate ad una mancata precedenza in strada. Sorin era tornato a casa con i suoi amici e poco dopo avrebbe ricevuto una telefonata che annunciava il decesso della madre in Romania.
A quel punto luomo usciva e poco dopo, in strada, avvenne la violenta aggressione. A riconoscere Ilir Bocova, 30 anni, residente a Casale, nellaggressore, fu un testimone che andò in soccorso al ragazzo ferito a terra. Ma, nel prosieguo delle indagini, emersero diverse contraddizioni a questa ricostruzione. Intanto i tabulati telefonici che davano limputato, al momento dellaggressione, nella sua abitazione di Casale e smentivano la telefonata dalla Romania per la morte della madre della vittima. In aula il medico legale incaricato dallaccusa ha dichiarato che le lesioni riportate nellaccoltellamento sono incompatibili con la ricostruzione fatta dalla vittima e il riconoscimento dellimputato è stato fatto solo da un testimone e non dalla parte offesa. Di qui la richiesta di assoluzione, condivisa dal difensore Aufiero ma non dai tre giudici che hanno invece condannato Bocova a sette anni.